I Vampiri - Gli Immortali!

Vampiri: Romanzi, I Romanzi sui Vampiri

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pynguetta
view post Posted on 21/9/2007, 09:56 by: pynguetta     +1   -1




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Anno Draculadi Kim Newman Fanucci Editore. 432 pagine Anno: 2003.


Cosa accadrebbe se il Conte Dracula del
libro di Stoker decidesse di cambiare strategia e non si lasciasse
sconfiggere da Van Elsing ed i suoi seguaci?
Il libro presenta una stupenda idea
posta da molti amanti della letteratura sui vampiri.
Dracula rende la Regina del Regno Unito
sua progenie e moglie, i vampiri escono alla luce e conquistano i più
alti livelli della società civile. Ma non tutto va come
dovrebbe.
Qualcuno nell'ombra decide di
continuare l'opera del defunto Van Elsing. Qualcuno che uccide le
prostitute vampire che "professano" nella zona malfamata di
Londra chiamata WhiteChapel. Le uccide con un pugnale d'argento
poiché l'argento è in grado di provocare ferite
pericolose per i non morti. Il nome con cui si farà chiamare è
: Jack lo squartatore.
L'autrice del libro ha scelto di
rivedere tutto il periodo Vittoriano in una chiave molto più
gotica ed inserendo vari elementi tratti dai grandi romanzi
dell'epoca. Dracula di Bram Stoker incontra Jack lo Squarciatore ed
insieme incontrano le più moderne "visioni" della
figura del vampiro. Scopriamo La fine di Lucy e di tutti gli altri
protagonisti del romanzo di Stoker. Incontriamo membri del famoso
club Diogene di sherlockiana memoria e scopriamo che il famoso
investigatore è stato rinchiuso in una sorta di campo di
concentramento nazista incrociato con un gulag russo ed una fattoria
da allevamento di umani da nutrimento. Scopriamo che esistono varie
stirpi di vampiri come Anne Rice ci ha insegnato con le peripezie del
suo Lestat.

Il libro si legge facilmente anche se
non si comprendono tutti i riferimenti, che sono veramente molti.
Una lettura sicuramente consigliata a
chi voglia leggere qualcosa di "diverso" sui vampiri e sui
"what if"
storici.


Recensione:
Il vampiro è forse la figura più narrativamente indagata della storia moderna, e forse anche della storia in generale.
Leggende in tutte le culture, racconti e romanzi in tutte le salse, film in tutte le sale. E di certo non mancano i fumetti, i cartoni animati e. perché no. la musica (posso citarvi. ad esempio. Soul Dracula e l’italianissimo Dracula-chachacha ad esempio…). Ogni anno la mole di prodotti incentrati sulla figura del vampiro continuano a crescere, e tra questi numerosi sono quelli che si concentrano o rileggono la figura del vampiro letterario/cinematografico per eccellenza, quel personaggio che se Bram Stoker avesse inventato ora, gli avrebbe garantito tante di quelle royalties da far vivere di rendita i nipoti dei nipoti.
Insomma, Dracula. Nel marasma di questo immenso numero, tra storie di valore e carta sprecata, qualche anno fa (1992 in lingua originale, per essere precisi) apparve Anno Dracula, di Kim Newman, recentemente ristampato in Italia dall’editore Fanucci in edizione tascabile, che, in un certo senso, risulta essere un compendio/summa di tutta questa moderna tradizione letterario-cinematografica. In che senso? Spiegarlo non è difficile.
La trama parte proprio da Dracula, l’originale, il figlio di Bram Stoker, cambiandone un parametro. Dracula non è stato né sconfitto nè ucciso. Anzi. Ha ucciso Van Helsing e Jonathan Harker, posseduto Mina e si è ritrovato libero di portare avanti i propri interessi. Interessi che lo hanno scortato alle porte di Buckingham Palace. In breve egli è diventato il nuovo principe consorte, sposando la regina Vittoria e rendendola una nosferatu. Nel giro di pochi anni il vampirismo è entrato ad esser elemento del viver comune: antichi vampiri sono usciti allo scoperto, spesso per ricoprire ruoli importanti nel nuovo corso del governo inglese, nuovi nati appaiono continuamente e il sangue diventa nuova merce di scambio.
La costruzione di questo mondo fittizio è davvero intrigante e solida, e rappresenta, già da sola, un elemento di grande valore di questo prodotto letterario. Ma il contesto si arricchisce notevolmente perché Newman, nel costruire questa complessa architettura, ci offre un ruolo per quasi tutte le manifestazioni vampiriche letterarie e cinematografiche, sia per caratteristiche che letteralmente. Non soddisfatto l’autore riversa, inoltre, nel suo costrutto anche molti altri personaggi della letteratura di genere, non solo orrorifica ma persino provenienti dalla realtà, accomunati dalla coesistenza nella stessa epoca, quella vera o fittizia che sia.
Il vampirismo si spoglia così di buona parte delle sue componenti magiche e si mostra in tantissime sfaccettature e variabili, per stirpe, per nascita o anche solo per una combinazione di casualità, offrendoci tutto ciò che sui vampiri ci è stato detto, dai poteri alla biologia.
Appaiono così vampiri che possono trasformarsi o meno, una diversa reazione alla luce del sole o alle croci, vampiri dall’aspetto degenerativo e altri dall’aspetto regale. E tutto questo viene raccontato in modo assolutamente accettabile senza remora dal lettore, che ne rimane invaghito. Così come rimane affascinato dalla sfilata di personaggi storici, "di carta" e "di celluloide" che affollano le pagine del romanzo: Carmilla (dall’omonimo e famoso romanzo di LeFanu), il conte Graf Orlock (il protagonista di Nosferatu di Murnau), lord Ruthven (protagonista del racconto “Il Vampiro” di Polidori, vero archetipo del vampiro nobiliare cinematografico) e Mumuwalde (protagonista del film “Blacula” il primo film vampirico con un protagonista di colore), e ancora il dottor Jekill (non devo spiegarvi chi è, vero?) e John Merrick (l’uomo, realmente esistito, definito uomo-elefante per le sue difformità, di cui si racconta nel film di Lynch), il dottor Moreau (il dottore della famosa isola raccontata da H.G.Wells) e Fu Manchu (il folle criminale creato da Sax Rohmer), Oscar Wilde e Sherlock Holmes. E, ovviamente, alcuni personaggi del romanzo di Dracula (nonchè la signora Stoker stessa).
L’elenco è interminabile e mentre alcune citazioni sono ben manifeste, altre appaiono molto più velate: alcuni personaggi non hanno un nome, atri vengono indicati solo con un soprannome, senza però che la loro origine sfugga a un occhio esperto. Tutto questo in un gioco di rimandi impressionante, che stuzzicherà la curiosità e l’animo da enigmista di tutti gli appassionati.
Tra personaggi, situazioni e descrizioni (perché nemmeno nell’aspetto fisico o negli abiti e mode sfuggono alle strizzatine d’occhio a ai richiami) il lavoro di approfondimento dell'autore appare monumentale.
C'è, inoltre, un’altro personaggio, realmente esistito, che visse a Londra in contemporanea al periodo di ambientazione di questo mondo fittizio, un personaggio a cui sono stati dedicati molti testi e molti film. Un personaggio che non poteva mancare di stuzzicare l’autore. Così eccoci infatti arrivare al plot principale della storia, l’anima a cui tutte le altre vicende del romanzo saranno indissolubilmente collegate: gli omicidi di Jack Lo Squartatore.
Omicidi che, in questo contesto, colpiscono sì prostitute, ma solo prostitute-vampiro, nuove-nate, con tutte le complicazioni del caso. E sarà proprio sulle tracce questi delitti che si intrecceranno le vicende dei due veri protagonisti del racconto: Charles Beauregard, un comune mortale, un "caldo" come sono definiti nel libro, agente speciale di un circolo misterioso, dall’aria massonica, il Club Diogene, e Geneviève Dieudonné , vampira antica, più antica di Vlad Tepes, della stirpe di Chandagnac.
Il risultato finale di queste mescolanze, che idealmente farebbero pensare a un pappone dal sapore incostante, è invece un raffinato cocktail dall’ottimo e compatto sapore.
Anno Dracula risulta così un romanzo avvincente, un viaggio in un mondo artificioso di quelli capaci di fartene sentire gli odori, popolato di personaggi ricchi, sensuali o terribili, eroici o abietti.
Tutte le sfaccettature del vampir, insomma, ma, come sempre in un buon scritto, anche molte di quelle dell’uomo. Un volume da prendere tutt’altro che sottogamba.


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41 replies since 20/8/2007, 13:39   31106 views
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