| E' veramente singolare che mi sia trovato in bisogno di analizzare tal ciarlare confuso e speranzoso. Più singolare di ciò è il fatto che io abbia scelto di rispondere poichè unico, volente o nolente, in grado di dar certa risposta. Molto meno è il misticismo e la magia che attorno al rituale d'avvio alla vita nera siede, fidatevi, poichè so quel che dico. A differenti tipi la nera stirpe è ormai divisa: chi dal passato remoto è giunto fino all'oggi, chi da essi generato come figlio ed ultimi, meno nobili ma non meno veri, i coloro che son venuti al Mondo grazie a dei lor genitori imperfezioni. "Come si fa a diventare un vampiro?" dite voi, spesso e ormai sovente non è scelta, non l'è mai. Se genitrice è per esempio sana portatrice d'anemia, e fato vole che s'accoppi a chi ha in gene porfirie, le possibilità son rare, ma vi sono senza dubbio, che bambino nasca sano. Fra codesti casi, ancor più rari e se genetica e casualità vorranno, potran svilupparsi i geni neri che porteran il cucciolo a crescita e sviluppo di vampiro diurno. E' egli vampiro? Lo è... E ben più forte dei passati, nella sua mancanza di debolezze e primordial bisogno di sangue dolce... Tuttavia, se pronto a berne, egli s'avvarrà di forza e malia che ad emofagi è consentita dall'alba dei tempi. Non immortale, questo no, ma longevo assai, e più che mai la miglior forma possibile.
Sol tre son gli immortali al Mondo oggi, e mai più genereranno. Divenir vampiro, per come intende l'attual Mondo, è cosa improponibile: nessun sangue in vena viva scorre oggi puro e sano, nessun sangue in vena viva scorre oggi vergine abbastanza da sopportar e assimilare il gene. Infezione, rigetto, malattia: in null'altro differente sfocia il tentativo. La stirpe continua, per coloro di cui poc'anzi ho detto e per coloro che oggi son discendenti d'un tempo, nati dall'amor voluto di vampire ed uomini, vampiri e donne.
Divenirlo, chiedete... E chiedono... Da anni, decenni, nella poetica vision di vita nova che cinema, romanzo e bei trattati san dipingere in mente di coloro che, rassegnati a morte, non anelano ad altro se non alla non-fine...
Disperate se dovete, il tempo fu. Ora non è più.
Potreste mai sperare, forse, che un tempo vostri avi amarono un vampiro. Null'altro potete.
|
