I Vampiri - Gli Immortali!

Darkness, storia di un Vampiro e di un'Umana.....!

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Nikita3
view post Posted on 19/11/2008, 18:53     +1   -1




Ho messo un piccolo banner nella prima pagina, fammi sapere che ne pensi ^^
 
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pynguetta
view post Posted on 19/11/2008, 19:07     +1   -1




CITAZIONE (Nikita3 @ 19/11/2008, 18:53)
Ho messo un piccolo banner nella prima pagina, fammi sapere che ne pensi ^^

è bellissimo :wub:
 
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Nikita3
view post Posted on 19/11/2008, 21:42     +1   -1




Mi fa piacere che ti piaccia!!!!!
 
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pynguetta
view post Posted on 11/12/2008, 18:20     +1   -1




finalmente sono riuscita a leggere il seguito della tua ff :P è sempre molto carina anche se sai che io preferisco sempre Tristan, ma devo ammettere che anche Colin non mi dispiace e sta diventando sempre più misterioso e interessante, brava ^^

mi fai leggere il seguito? :)
 
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Nikita3
view post Posted on 11/12/2008, 22:38     +1   -1




Grazie Romy, mi fa piacere che ti piaccia!! In un forum, alcune raga hanno già fatto i gruppi di chi preferisce Tristan e chi Colin xDDD
Ecco il seguito ^^

27esimo capitolo

Dopo aver camminato per qualche metro, arrivai alla tomba dei miei genitori.
Aveva finalmente smesso di piovere e richiusi l’ombrello riponendolo a terra, vicino alle lapidi.
Mi accovacciai e gli occhi si posarono sui loro nomi: Clark Collins – Shirly Christensen, con sotto le date di nascita e di morte.
Ogni volta che le leggevo, un groppo alla gola mi impediva di inghiottire.
Erano strane le emozioni che provavo ricordandoli.
A volte mi capitava di stare malissimo, a causa della loro mancanza, altre volte i loro volti apparivano nella mia mente così sbiaditi, da non avere neanche voglia di piangere per loro.
Come se non li conoscessi.
Si era alzato un vento forte e il rumore che emetteva faceva drizzare i peli.
<< Ciao mamma, ciao papà. Scusate se sono mancata ma, non ho avuto un attimo di tregua…>>
<< Sapete, ho incontrato un ragazzo. Un ragazzo davvero fuori dal comune! E’ bello, misterioso, gentile (quando vuole)….>>
<< Ma, c’è sempre un ma!...Lui è…se foste vivi mi ridereste in faccia! Il ragazzo misterioso è un vampiro! >>
<<….ma la cosa strana è….che non mi interessa. Non mi importa se lui non è un essere umano. Non mi importa se ha provato ad uccidermi e non sempre si è comportato bene con me….>>
Mi fermai per qualche secondo, per bloccare le lacrime che stavano iniziando a scorrere sul mio viso.
Dio, quanto avrei voluto che loro davvero fossero li…
<< Non mi frega, ormai il danno è fatto. Amo questo ragazzo, a proposito, si chiama Tristan! >>
<<…lo amo e….voglio stare con lui! E vorrei che fosse lo stesso anche per Tristan, ma così non è. A volte sembra davvero che ci tenga a me. Altre volte, si comporta come se non esistessi.
Non si fa vivo da tre giorni, e sono davvero in ansia….>>
<<…cosa devo fare? Cosa? >> chiesi a due lapidi.
Forse stavo davvero ammattendo!
Con le mani, tolsi via dal viso le lacrime che non ero riuscita a contenere.
<<…Ma altri pensieri si affollano nella mia testa bacata…>> dissi, tirando su col naso.
<< Anche se lui volesse stare con me, che futuro avremmo?? Il mio cuore batte, il suo no. >>
<<…lui ammazza gli esseri umani e se ne ciba, io no! E mai lo farò. >>
<< Lui è eterno, duro, freddo, forte. Io sono insignificante, fragile e destinata a morire un giorno o l’altro…e l’eternità mi fa paura. Non gli chiederei mai di trasformarmi, e non credo che lui lo farebbe mai…>>
<< Sono davvero confusa….e spaventata. Non voglio che lui sappia mai questi miei dubbi per paura si possa allontanare da me. Quando mi è lontano, tutto sembra più buio e difficile…>>
Uno scricchiolio mi fece voltare allarmata.
Era solo il vento che faceva svolazzare le cose….niente di più.
Al secondo rumore mi alzai spaventata.
<< Tristan? Sei tu? >> chiesi al vento, sperando fosse davvero lui.
<< Tristan?? >> richiamai.
<< Era ora ti accorgessi che ci fosse qualcuno….mi stavo annoiando! >> disse una voce femminile.
Dopo pochi secondi, una sagoma sbucò dietro ad una lapide.
Non potevo crederci, era Charlotte!
Che ci faceva li?!
<< Salve Stephanie….>> mi disse, fredda come il ghiaccio.
<< Ciao. Scusami se te lo chiedo: ma che cavolo ci fai qui?! >> chiesi, curiosa e anche un po’ spaventata.
Più passavano i secondi, e più inesorabilmente si avvicinava a me, lentamente e fissandomi come se avesse voluto sbranarmi.
<< Ti ho seguita. Io e te dobbiamo fare quattro chiacchiere! >> la sua voce era tagliente e gelida. I suoi occhi, due fessure scure.
<< Se volevi parlare, potevi anche chiamare o venire a casa mia….>> risposi, agitata e anche in tono brusco.
Mi aveva procurato un infarto, ed ero imbarazzata.
Ero stata colta nel bel mezzo di una conversazione privata con persone effettivamente morte….
<< Ti ho sentita. Sono stata qui tutto il tempo. >> fece, evitando di rispondere << Ami? Vuoi dirmi che tu ami Tristan? Sai almeno cosa significa amare ragazzina? >> mi chiese, sprezzante e alterandosi un po’.
<< Non capisco che cosa vuoi da me, e perché mi hai seguita ascoltando cose che non ti riguardano! >> dissi, alzando la voce.
<< Io me ne vado! >> conclusi afferrando zaino ed ombrello e incominciando a camminare per il cimitero.
<< Tu non vai da nessuna parte! >> urlò, afferrandomi da dietro, e scaraventandomi a terra.
Scioccata e spaventata, sgranai gli occhi per vedere i suoi, rossi e famelici. I canini in bella vista.
Avevo dimenticato che non mi trovavo di fronte una sciacquetta alla Jessica Calvin…
Di fronte a me, c’era un vampiro antico quanto Tristan…
La paura mi penetrò fin dentro le ossa, facendomi tremare violentemente.
<< Cosa vuoi da me? >> chiesi, sussurrando.
Con un movimento goffo, mi alzai lentamente e con le mani, pulii il pantalone e la felpa che, inevitabilmente si erano bagnati.
<< Ti ho fatto una domanda, prima…>> ricordò, con sguardo duro.
<< Si, io so Amare e AMO tuo fratello! >> risposi, mostrando un coraggio che non avevo.
Rise, a lungo.
Una risata cattiva, falsa e meschina.
<< Mi fai ridere! >> si ricompose, e ritornò il suo sguardo assassino.
<< Vengo al dunque. Non devi avvicinarti più alla mia famiglia e/o a Tristan, ci siamo capite? >> mi ordinò, con tono gelido e minaccioso.
<< Perché? >> domandai, confusa.
<< Perché non mi vai a genio, e perchè sei una stupida umana. Voi umani siete solo semplice cibo, e così deve rimanere. >> le sue parole mi disgustarono.
<< E se non volessi? >> le chiesi, in tono di sfida.
Mi si avvicinò facendomi indietreggiare.
<< Beh…>> disse, abbassando il suo sguardo famelico sul mio collo << hai bisogno che ti dica esplicitamente cosa ti succederà?! >> mi chiese, in tono beffardo.
Non avendo una risposta da parte mia, continuò.
<< Bene, farai la fine del patrigno della tua amica! >> disse infine, con un sorrisetto cattivo, e successivamente, digrignando i denti.
Lo shock mi pervase fino al midollo.
Non potevo crederci.
<< Tu…>> sussurrai, allibita << sei stata tu? >> chiesi.
<< Si, ma..>> avvicinò l’indice alle sue labbra << shhhh, questo è il nostro piccolo segreto! >> e comparve un ghigno sul suo viso stupendo.
<< Oh, non fare quella faccia, tu ipocrita…>> mi accusò
<< Come?! >> chiesi, sgranando gli occhi.
<< In quel periodo gli altri pensavano fossi a Parigi, invece ho fatto una piccola visitina a mio “fratello”…era tanto preso da te, da non rendersi conto di essere spiato! >> concluse, disgustata.
<< Quell’umano ti dava noie, come le dava alla tua amica. E non riesco a credere che Tristan si sia fermato solo perché glielo avevi chiesto tu! >> grugnì
<< Quando lui andò via, e i paramedici portarono l’umano in ospedale, mi cibai di lui. >> disse, soddisfatta.
<< Ritieniti fortunata, ti ho fatto un favore. Tu volevi morisse, anche se non hai avuto le palle di ammetterlo! >> concluse, guardandomi dalla testa ai piedi, furiosa.
Un punto a suo favore, dovevo ammetterlo!
Ma, questo non cambiava il fatto di quanto pazza fosse quella vampira.
<< Perché mi chiedi di stare lontana da Tristan? Cos’è questo? Un incesto?! Sei innamorata di lui?! >> chiesi.
Rise di cuore.
<< Non è mio fratello di sangue, ma solo di “dono” stupida ragazzina! >>
<< E non ti permetterò di stare fra i piedi, è troppo importante per me. Sono morta per lui…>> disse, infine.
<< Morta? >> chiesi, allibita.
<< Basta così, questa conversazione è finita. >> tuonò, infastidita dalle mie domande.
<< Ora, mi darai la tua parola, qui subito. Starai lontana, o vuoi morire PER lui?! >> mi chiese, con fare arrogante.
Il vento e la paura non facevano altro che aumentare il mio tremore.
Avevo la gola secca, il freddo era tagliente e, potevo vedere il mio alito caldo, fuoriuscire dalla bocca.
Cosa dovevo fare? Sapevo la risposta, ma davvero avrebbe messo in atto la sua minaccia?
Decisi di rischiare.
<< Mi dispiace, se Tristan vorrà ancora vedermi, io glielo lascerò fare volentieri! >> dissi tutto d’un fiato, indietreggiando, pronta a scappare e a chiedere aiuto.
Come se sarebbe servito contro di lei…
Perché dovevo giocare a fare la coraggiosa, proprio in quelle situazioni??!!
<< Tu, stupida idiota! >> ringhiò.
Non mi serviva altro.
Mi voltai, e iniziai a correre più velocemente possibile inciampando due volte in alcune lapidi che erano nascoste dall’erba alta.
Girai il cimitero più volte, la paura non mi faceva ragionare e nella foga, non riuscivo stupidamente ad arrivare al maledetto cancello!
Cosa dovevo fare? Ero spacciata?
Cercavo di evitare che quelle domande mi mandassero in tilt il cervello, e continuai a correre anche se non avevo più fiato.
Dovetti fermarmi per qualche secondo, perché i polmoni sembravano non volessero più reggere.
Da lontano sentivo la sua risata agghiacciante che mi costrinse a riprendere la spaventosa corsa.
<< Lasciami in pace, maledetta! >> urlai.
La risata sembrava rimbombare in tutto il dannato cimitero!
Dei brividi di terrore mi percorsero violentemente il corpo.
Non avevo più fiato.
<< Eccoti! >> me la ritrovai di fronte, con un ghigno stampato sulle labbra.
Respiravo affannosamente, con la bocca aperta.
Mi piegai in due, ero senza forze.
<< Hai fatto la tua scelta. Ora muori dignitosamente! >> la sua voce fremeva dall’eccitazione.
Il suo volto demoniaco mi fece gelare.
<< Vaffanculo! >> ruggii.
Mi afferrò alla gola, e mi spintonò contro un cancelletto arrugginito.
Il suo viso, a pochi centimetri dal mio.
<< sarà un peccato non poterti dissanguare, hai un odore dolcissimo >>
Non voleva mordermi?
<< Nessuno, soprattutto chi sai tu, deve sapere che è stato un vampiro ad ucciderti quindi, sarà una morte “naturale” >> mi disse, all’orecchio.
Cercavo di difendermi, spingendola via ma, era tutto inutile e lo sapevo.
<< Hai un ultimo desiderio? >> chiese, arrogante.
<< Fottiti! >> dissi.
Mi diede un pugno che mi fece praticamente volare prima di atterrare goffamente e dolorosamente, su una lapide.
Un dolore acuto mi pervase il fianco sinistro.
<< Adesso basta!! >> tuonò una voce, alle spalle di Charlotte….

Spero ti piaccia ^^
 
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pynguetta
view post Posted on 12/12/2008, 15:33     +1   -1




quindi era stata Charlotte ad uccidere il padre dell'amica di Stef :o: e io che avevo pensato fosse stato Tristan, menomale ^^
immagino quindi che Charlotte sarà un bel problema d'ora in avanti per Stef, ci mancavano altri guai :lol:
Scommetto che quello che è arrivato a fine episodio è Tristan :P vero? ^^
Cmq brava mia cara, stai intrecciando la vicenda in modo molto intrigante... complimentissimi ^^

P.s. io rimango sempre dalla parte di Tristan anche se Colin mi piace ^^

posta il seguito, please :)
 
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Nikita3
view post Posted on 12/12/2008, 16:01     +1   -1




eh si povera Stef, quanti guai O_O Grazie mia adorata *.*
Ecco il seguito ^^

28esimo capitolo

<< Adesso basta!! >> tuonò una voce, alle spalle di Charlotte….
Con il fianco dolorante, mi voltai dalla parte ove avevo udito la voce.
La vampira fece altrettanto.
Lilith le si piazzò davanti con sguardo minaccioso e con i denti in bella vista.
<< Cosa diavolo stavi tentando di fare? Sei pazza?? >> urlò alla “sorella”
Ero troppo grata per quella interruzione, per emettere alcun suono o fare domande…
<< Che ci fai qui?! >> chiese Charlotte visibilmente agitata e con i lineamenti del bel viso, tesi.
<< Tu hai seguito Stephanie, e io ho seguito te! E come Tristan, anche tu accecata dalla tua “missione” non ti sei resa conto che c’era qualcun altro in questo cimitero! >> tuonò, disgustata.
La vampira bionda non rispose, il suo sguardo era preoccupato ed angosciato.
<< Hai una vaga idea di quello che potrebbe farti Tristan se venisse a sapere cosa stavi per fare stasera, eh?? >> urlò.
<< Volevo solo spaventarla, non l’avrei davvero uccisa…>> si giustificò, ritornando ad essere gelida.
<< Mi hai preso per una stupida? Non stavi nella pelle all’idea di toglierla di mezzo! >> era davvero furiosa.
<< Cosa hai intenzione di fare? Lo dirai a Tristan? >> chiese Charlotte.
Per un attimo credetti di scorgere nei suoi occhi paura e, infinita tristezza.
Lilith non rispose subito.
Sbuffò pesantemente abbassando per un istante lo sguardo da lei, a me, stesa a terra dolorante.
<< Dovrei! Ma non lo farò. Non voglio sfuriate, litigi e contrasti in casa di mio fratello solo a causa della tua malsana gelosia che ti corrode ormai da troppi anni! >>
Il viso di Charlotte si rilassò.
<< Ma… >> disse Lilith.
La vampira bionda, automaticamente, sgranò gli occhi preoccupata.
<< Ma cosa? >> chiese.
<< Io mi tapperò la bocca, per stavolta. Ma ora bisogna vedere cosa ne pensa Stephanie >> disse, indicandomi con un cenno.
<< Cosa? >> chiese tra i denti Charlotte.
<< Se lei vorrà parlarne con Tristan, io non la fermerò, e neanche tu! >> concluse, soddisfatta.
Ero davvero in ansia.
<< Allora Stephanie? Cosa decidi? >> mi chiese gentile Lilith, avvicinandosi e abbassandosi al mio fianco.
La vampira bionda mi guardò negli occhi e rabbrividii.
Le sue iridi erano rosso rubino, il suo sguardo era feroce.
Ma un’altra emozione era molto più forte di tutta quell’aggressività.
La Paura!
Era terrorizzata da quello che avrei potuto dire o non dire alla persona che, tanto sbandierava di amare.
Decisi di parlare.
<< Beh, non dirò niente, a patto che non si avvicini mai più a me! >> dissi, ricambiando il suo sguardo.
Non era l’unico motivo.
Non volevo che Tristan avesse altre grane.
Charlotte parve rilassarsi e un sorrisetto gli spuntò sulle labbra.
<< Bene, allora affare fatto! >> disse sprezzante.
<< Ti avverto Charlotte, se proverai ancora a farle del male, dovrai vedertela con Tristan e con me! Ci siamo capite? >> disse in tono minaccioso Lilith, avvicinandosi alla sorella e allontanandosi da me.
<< Si, si >> rispose strafottente.
<< Però, come la mettiamo con tu sai cosa? >> chiese, improvvisamente agitata.
Lilith afferrò subito cosa intendeva.
<< Non ci penserò, tutto qui! Se voglio >> e marcò la parola Voglio << lui non verrà a saperlo…>> concluse.
<< E, ora vattene! >> disse in tono duro.
<< Ok ok, vado >> sparì in modo così veloce, che non ebbi neanche il tempo di vedere in quale direzione si era diretta!
Lilith si avvicinò di nuovo a me, con lo sguardo preoccupato.
<< Tesoro, non sai quanto mi dispiace…>> con la mano, cercò di carezzarmi la guancia.
Non le diedi il tempo.
Mi ritrassi istintivamente.
Lei parve rimanerci male di quel gesto inaspettato.
<< Tu eri qui! L’avevi seguita, e non sei intervenuta subito! >> le urlai contro.
<< Hai tutte le ragioni di avercela con me! >> disse comprensiva.
<< Ci credo! Cosa sono, la tua esca??! >>
<< Volevo vedere fin dove si sarebbe spinta, così da capire le sue reali intenzioni…scusami! >>
Mi parve sincera.
Mi offrì la mano per aiutarmi ad alzarmi, e dopo averla fissata in viso, la accettai.
<< Però ti devo ringraziare. Se non fosse stato per te, molto probabilmente non starei qui….>> dissi.
<< Oh, non mi ringraziare! >> rispose, sorridendo
Mi alzai dolorante.
<< Dove ti fa male? >> mi chiese, preoccupata.
<< Qui >> indicai con la mano, il fianco dove avevo sbattuto violentemente contro la lapide.
<< Ok, ci penso io >> disse decisa.
Allungò una mano sul mio fianco, e lo toccò lievemente.
<< Che fai?! >> chiesi, curiosa << credi davvero di farmi passare il dolore, solo toccandomi?! >> conclusi, sorridendo, malgrado il dolore.
<< Zitta che mi deconcentri! >> mi ordinò.
Premette con più forza sul mio fianco dolorante.
<< Ahi! Che fai? Ti devo ripetere che mi fa male?! >> urlai.
Lei non mi diede retta, e non si curò di darmi una risposta.
I suoi occhi erano concentrati sulla zona dove provavo dolore.
Con entrambe le mani, mi massaggiò e una sensazione di caldo mi pervase.
Dopo pochi attimi, ritrasse le mani.
<< Ecco fatto! >> disse, con il volto rilassato e sorridente.
Non potevo crederci, mi tastavo l’area che fino a poco prima era dolorante.
E non provavo dolore, niente di niente.
Come se non avessi mai preso quella botta!
<< Ma…come…>> balbettai.
<< Oh, una sciocchezza! >> disse, indifferente.
<< Sciocchezza??! >> ripetei, incredula.
<< Si, beh. Riesco a guarire le persone! Bello vero?! >> disse, con una scrollata di spalle.
<< Non so cosa dire!! >> ero rimasta scioccata.
<< Su, su. Non è niente di eccezionale! >>
<< Questo è uno dei tuoi poteri? >> chiesi.
<< Si >> rispose semplicemente.
<< Tristan non mi aveva mai detto di saper guarire le persone! >> dissi, facendo una smorfia di disapprovazione per quella mancata rivelazione.
<< Infatti, lui non ha questo potere! Io si..>> mi corresse.
<< Ma come, voi Vampiri non avete gli stessi poteri scusa? >> chiesi, confusa.
<< No! Ecco…è un po’ complicato…>>
<< Adoro le cose complicate! >> ribattei.
Sbuffò pesantemente.
<< Vedi, ogni vampiro con il passare del tempo sviluppa delle, diciamo caratteristiche….>>
<< Cioè? >>
<< I poteri che abbiamo in comune che sono, come posso dire >> si fermò per un attimo, concentrandosi << “standard” per i vampiri, sono l’udito, l’olfatto, la vista, e la velocità molto più sviluppati rispetto a voi umani…>>
<< Ma, con il tempo, e il sangue, se ne acquistano altri….>> concluse.
<< Il sangue? Cosa vuoi dire? >>
<< Non demordi eh?! >>
<< No! >> risposi.
<< Chi si nutre di sangue umano, sviluppa molti poteri ed è più forte rispetto agli altri! >>
<< Oh….ho capito. E’ per questo che Tristan ne possiede molti….>> dissi con tristezza.
<< E, tu? Anche tu ammazzi le persone? >> chiesi, un po’ troppo aggressiva.
<< No! Io le ipnotizzo, e bevo quel poco che mi tiene in vita, lasciando agli umani la loro! Ma è pur sempre sangue umano, quindi ho sviluppato il potere della guarigione….>>
Ero contenta che almeno lei, non uccidesse esseri umani.
<< Soddisfatta?! >> chiese, con una nota di rimproverò nella voce.
<< No! Hai tante altre cose da dirmi, come ad esempio, il tuo comportamento e quello di tuo fratello! >> risposi, innervosendomi.
<< Ah….camminiamo…>> propose.
Ci spostammo finalmente vicino al cancello.
<< Usciamo prima di qui >> disse.
Mi avvicinai alle sbarre di ferro, pronta per arrampicarmi.
<< Che fai? >> chiese, incredula.
<< Scavalco >> risposi semplicemente, fissandola incuriosita.
<< Si certo, così usciremo domani! Ho visto quanto ci hai messo prima…! >> mi prese in giro.
<< Cosa proponi allora?! >> chiesi, tralasciando la sua presa in giro.
Mi si avvicinò velocemente, e con le mani mi afferrò delicatamente le braccia.
Mi alzò, e ci allontanammo dal cancello.
<< Che….f-fai? >> balbettai, confusa.
La sua risposta, fu un sorrisetto divertito.
Prima che me ne rendessi conto, mi trovavo sospesa in aria, diretta dall’altra parte del cancello.
Non l’avevo neanche sentita spingermi di la, ma la vedevo perfettamente fissarmi divertita, sotto di me.
L’aria gelida mi fece bloccare il respiro.
I capelli svolazzavano da una parte all’altra.
La paura si fece largo, ma non riuscii ad emettere nemmeno un suono.
Stavo per cadere a terra, dalla parte opposta a dove mi trovavo pochi secondi prima.
Ma due braccia forti mi sorressero.
Atterrai facilmente a terra, visto che Lilith mi dirigeva con le sue braccia.
<< Divertente, vero? >> mi chiese, eccitata.
<< Si, è stato divertente come lo sarebbe un calcio nelle zone basse! >> risposi, con il cuore in gola.
La sua risata melodiosa anziché farmi innervosire, ebbe il potere di rilassarmi, e un sorrisetto mi spuntò dalle labbra.
Camminammo per dei metri, una di fianco all’altra.
Guardandola adesso, il suo viso non sembrava più quello di una diciassettenne.
Quella ragazza era dannatamente perfetta, come suo fratello.
Il suo corpo sinuoso, le sue gambe fasciate in un attillato pantalone di pelle nero. Il maglione bianco a collo alto, che rendeva i suoi fianchi perfetti. I suoi occhi incredibilmente espressivi….
Le invidiavo tutto!
Ma mi piaceva. La conoscevo pochissimo, e nonostante non mi fosse piaciuto il suo comportamento di quei giorni, era sempre stata dolce e gentile con me.
Senza contare il salvataggio…
Improvvisamente, interruppe i miei pensieri.
<< A casa tua c’è qualcuno adesso? >>
<< Si, abbiamo riaperto l’albergo, quindi ci sono i clienti….perchè? >> domandai.
<< Se dobbiamo parlare, dobbiamo farlo in un posto appartato…>> spiegò
<< Allora non c’è problema, possiamo farlo nel giardino. È immenso e i clienti di solito escono o stanno chiusi nelle camere o nella hall…fa troppo freddo per stare fuori…>> spiegai, adrenalinica.
Non vedevo l’ora di fare quattro chiacchiere con lei!
<< Ok allora. Andiamo >> disse, seria….

Edited by Nikita3 - 28/12/2008, 14:46
 
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pynguetta
view post Posted on 28/12/2008, 12:23     +1   -1




bello Stefy... menomale che c'era Lilith :o:
Adesso sono proprio curiosa di sentire il discorso che avverrà tra di loro :P

mi fai leggere il seguito, please?? ^^
 
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Nikita3
view post Posted on 28/12/2008, 14:50     +1   -1




eh già, menomale che c'era Lilith xDD Ecco il seguito mia adorata, verrai a sapere molte cose...spero ti piaccia ^^


29esimo capitolo


Oltrepassammo il grande cancello dell’Hoverlhoock in silenzio.
Da lontano scorgevo la figura sottile di mia sorella, mentre gesticolava.
Avvicinateci, la vidi parlare al cellulare.
Si accorse di noi, e ci fece segno di aspettare.
<<…ok, a domani. Ciao! >> disse al cellulare prima di riattaccare. Si avvicinò a noi, che nel frattempo ci eravamo allontanate di poco per darle un po’ di privacy.
<< Eccoti finalmente! >> esordì mia sorella.
Tralasciando il suo sguardo ammonitore, le presentai la mia “amica”.
<< Shelly, questa è Lilith >> le dissi << Lilith, questa è mia sorella Shelly! >> dissi, guardando Lilith.
<< E’ un piacere conoscerti Shelly! >> disse Lilith, gentile.
<< Il piacere è mio! Sei un’amica di scuola? >> chiese curiosa.
<< Si, sono da poco arrivata in città, e ho conosciuto Stephanie mentre era in detenzione! >> rispose sorridendo, Lilith.
Mia sorella, alla parola “detenzione” mi fissò con il viso scuro. Ancora non le era passata l’arrabbiatura!
<< Va bene, fatte le presentazioni >> intervenni << mostro i giardini a Lilith, scusaci! >> tagliai corto.
Non avevo bisogno di sentirmi perennemente in colpa ogni volta che incontravo il suo sguardo deluso. Quel che era fatto era fatto, non potevo crucciarmi sulla lite e su quanto l’avessi delusa…
Speravo solo che le sarebbe passata, una volta finita la punizione.
<< Da questa parte >> dissi a Lilith.
Mentre camminavamo, il vento aumentò di intensità e mi costrinse a stringermi nelle braccia.
<< Scusami, vado a prendere qualcos’ altro da mettere addosso, sto congelando! >> le dissi, senza curarmi di nascondere il tremore che mi scuoteva dalla testa ai piedi!
<< Fai pure, ti aspetto vicino a quel grazioso laghetto lì in fondo! >> rispose.
<< Certo, faccio in un attimo! >> e corsi come una furia.
Pochi secondi dopo, ero all’interno della struttura calda ed accogliente, e maledissi tutte le persone che si trovavano all’interno, mentre io ero costretta a stare fuori a causa loro!!
Sullo sgabello, dietro la reception dove si trovava mia sorella, scorsi un magnifico scialle ricamato. Era enorme, di lana e nero.
Girai intorno al bancone e mi avvicinai allo sgabello.
<< Hey, lo prendo in prestito! >> dissi a mia sorella, che fece cenno di assenso con la testa << e anche questa >> dissi, vedendo che sotto allo scialle, c’era una sciarpa, bianca e morbida.
<< Non restate troppo tempo fuori, che vi viene un accidenti! >>
<< Non ti preoccupare! >> le risposi, uscendo velocemente dall’albergo.
Corsi fino al laghetto per non far attendere oltre la mia ospite.
Era seduta in una posizione rilassata. Fissava l’acqua del laghetto che guizzava, con un’aria assorta. Il freddo non sembrava toccarla minimamente!
<< Eccomi, scusami se ti ho fatto attendere! >> le dissi.
<< Non ti preoccupare! >> rispose, cordiale.
<< Carina tua sorella, sembra molto in gamba! >>
<< Lo è! >> risposi entusiasta.
<< Vai d accordo con lei? >> mi chiese.
<< Si, a volte! >> risposi, sorridendo.
Non volevo aspettare oltre, eravamo li per un motivo ed ero assetata di risposte.
<< Da dove vuoi cominciare? >> le chiesi, senza girarci introno.
<< Bene. Vuoi davvero sapere perché mio fratello ti ha cacciato da casa, domenica? >> mi chiese, scrutandomi.
<< Si! E voglio la verità >> risposi, decisa.
<< Come vuoi…>> espirò e accavallò le gambe << quella notte sei stata davvero fortunata…>> mi disse.
<< Fortunata? >> ripetei, confusa.
<< Si….non sai quanto sei stata vicino, ma davvero vicino, alla morte…>> esordì.
Sgranai gli occhi e la guardai ancora più confusa.
<< Cosa vuoi dire? >> le chiesi.
<< Voglio dire, che mio fratello ha avuto davvero una volontà di ferro e che ci tiene a te, altrimenti saresti morta…come tutti gli altri….>> concluse, come se si fosse tolta un peso dalle spalle.
<< Altri chi? E perché avrebbe dovuto? Solo perché era affamato? >> facevo domande a raffica.
Lei mi fissò.
<< No. C’era un’altra sete, oltre al sangue, in lui quella notte…>> il suo sguardo era criptico e sembravo davvero una deficiente, perché non capivo dove volesse arrivare.
Lei capì la mia espressione di totale smarrimento.
<< Vendetta >> disse, marcando la parola.
<< Vendetta? >> ripetei, allibita << e di cosa avrebbe dovuto vendicarsi, quella notte? Non gli ho fatto niente! >> risposi, amareggiata.
<< Tutto ha a che fare con quei segni che hai su i polsi >> mi disse, infine.
Meccanicamente, alzai i polsi con gli occhi sbarrati.
<< Tu sai cosa sono? E perché sono comparsi improvvisamente sulla mia pelle? Ho cercato di toglierli, ma nessun prodotto ha funzionato >> le dissi, spaventata.
<< Non funzionano perché sei stata marchiata. Sono impressi nella tua pelle e non andranno mai via, Stephanie…>> i suoi occhi si erano fatti improvvisamente tristi.
<< Cosa stai dicendo? >> le chiesi, allibita.
<< Ti racconto tutto dall’inizio….>>
<< Sono tutta orecchi >> risposi, agitata.
<< Eravamo una nobile famiglia. Tutti desideravano entrare nelle nostre grazie e non solo per i soldi. Eravamo persone rispettabili, gentili, altruiste. La persona che diede vigore alla famiglia fu nostro padre, Clifford…>> esordì << per nostro padre, intendo mio, di Tristan e Cristopher. Charlotte e Liam sono nostri cugini, ma dopo aver ricevuto il dono, siamo diventati una sorte di fratelli tenebrosi, e lasciamo credere agli altri che siamo fratelli di sangue…>>
Ora era molto più chiaro!
<< per nostro padre >> continuò << la famiglia era tutto e non nascondeva le sue preferenze….amava immensamente ognuno di noi, anche i miei cugini, che vennero ad abitare con noi da piccoli, dopo che il padre, loro unico tutore, morì di un brutto male. Ma tutti sapevamo che il suo prediletto era Tristan. >>
E ci credo, pensai! Ero molto eccitata all’idea di sapere finalmente qualcosa sul passato di Tristan. L’ultima volta che gli avevo domandato della sua famiglia, mi aveva quasi incenerito con gli occhi!
<<…e lo stesso era per lui. Adorava nostro padre, gli era sempre appiccicato come se fosse la sua ombra….un rapporto quasi morboso! Lo seguiva dappertutto, desideroso di imparare il più possibile dagli insegnamenti di nostro padre. Se stava male, Tristan stava male. Se era nervoso, allora non potevi avvicinarti a Tristan perchè, lo era anche lui….>> fece una pausa che durò pochi secondi.
<< Avevano un rapporto che invidiavo molto. Riuscivano a capirsi anche solo guardandosi negli occhi, senza pronunciare una sola parola. L’accanimento nei confronti di nostro padre aumentò quando perdemmo nostra madre per una terribile febbre che stroncò la sua vita, in pochi giorni. >>
Fui pervasa dalla tristezza. Sapevo cosa significava perdere i propri genitori, ed era una cosa che non avrei augurato neanche al mio peggior nemico…
<< Tristan continuava ad essere il ragazzo sveglio ed in gamba qual’era, e fu abbastanza forte dopo la perdita di nostra madre. Leggeva molto, e questo lo aiutava a distrarsi dal dolore. Nostro padre, quando Tristan aveva sedici anni, tentava invano di farlo avvicinare a qualcuna delle tante ammiratrici che aveva, desiderose di un solo e semplice contatto con lui, ma egli aveva sempre un’unica risposta: Non mi interessano! Non riusciva ad affezionarsi a nessuna, le uniche persone a cui teneva e di cui aveva a cuore, eravamo io, nostro padre, Cristopher e i nostri cugini….>>
<< Capii che la perdita di nostra madre l’aveva reso freddo e distaccato….>>
<< …la notte del diciannovesimo compleanno di Tristan, nostro padre uscì per fare delle compere. Non volle dare retta alla servitù che lo invitava a stare a casa, e decise di uscire. Ritornò qualche ora più tardi….>>
Lo sguardo di Lilith era cambiato. Una rabbia cieca le aveva invaso i meravigliosi occhi. A cosa era dovuto quel cambiamento?
<< Quando varcò la soglia di casa nostra, fui io a vederlo per prima. Gli andai incontro cercando di abbracciarlo ma, lui non me lo permise. Il suo volto era….era….esangue. >>
Mi accorsi che aveva stretto i pugni.
<<….era pallido, spaventato. Il collo della sua camicia era sporco di sangue, e la sua mano anche….>>
Mentre parlava, mi strinsi ulteriormente nello scialle e portai la morbida sciarpa fin sopra la bocca. Il vento e il gelo non volevano sapere di cessare e avevo i brividi, ma per nulla al mondo mi sarei alzata. Dovevo sapere…
<< Non volle sapere di raccontarci cosa era accaduto e perché era in quello stato. Non fece gli auguri a Tristan e si chiuse in camera sua per quattro interminabili giorni. Inutile dire che Tristan fu devastato dal comportamento di nostro padre e la preoccupazione lo attanagliava. >>
<< Il tempo passava inesorabile, e vedevamo nostro padre cambiare. Sempre pallido come la cera. Si rifiutava di stare al sole per troppo tempo, cosa assurda perché lui aveva sempre adorato il sole e la sensazione di caldo che gli procurava. Preferiva di più andare in giro di notte.
Lo vedevamo mangiare in piatti vuoti e bere in bicchieri altrettanto vuoti.
Il nostro bestiame diminuì in modo spaventoso e non capivamo il motivo. Le nostre mucche, le nostre galline….tutti morivano un po’ alla volta, e presentavano sul corpo degli squarci orrendi. >>
Più la ascoltavo, e più i brividi aumentavano, e non era solo a causa del freddo tagliente che c’era…
<< Ad un anno dal suo cambiamento, venne a farci visita una signora nobile e molto stimata, che era amica d’infanzia di nostro padre. Lui preferì accoglierla di sera….>>
<< Appena vide mio padre, sgranò gli occhi spaventata. Ne seguì una furiosa lite nello studio attiguo al soggiorno. >>
<< Dopo poco la signora scappò di casa, dopo essersi sentita male….un malore improvviso >>
Un malore?
<< Nessuno di noi sapeva che quella visita avrebbe sconvolto per sempre le nostre vite….>>
<< Cosa intendi? >> la interruppi, agitata.
<< Nostro padre ci venne incontro terrorizzato. Si avvicinò a noi, molto di più del previsto, di solito, dal suo cambiamento, ci aveva sempre allontanati e non si avvicinava mai….>>
<< Il viso di Tristan era una maschera impenetrabile mentre nostro padre ci diceva che di lì a presto, sarebbero venuti degli uomini per portarlo via. Cercava di essere calmo, ma la paura per la nostra sorte lo attanagliava. Ci disse: figliuoli ci ammazzeranno tutti. Ammazzeranno anche voi solo perché siete miei figli, siete figli del Demonio! >>
<< Poi continuò: voi non morirete a causa mia! Ma non posso farlo se prima non siete sicuri, quindi adesso dovete scegliere, volete il dono o volete morire per mano di persone maligne e ignoranti? Ci disse. Noi eravamo terrorizzati, e non sapevamo cosa significassero le sue parole, ma nonostante tutto, il terrore nei suoi occhi ci fece dire : si, lo vogliamo! >>
<< Fu vostro padre a trasformarvi in vampiri, Lilith? >> le chiesi, allibita.
Lei si voltò con uno sguardo che mi fece venire le lacrime agli occhi.
<< Quella notte, il primo a diventare Immortale fu Tristan. Seguito da me, Cristopher, Liam e Charlotte…>> concluse…..
Quelle parole mi gelarono. Cinque giovani ragazzi, quella notte morirono per rinascere da Immortali.
Quando ci pensavo, dei tremori mi scuotevano il corpo…..

 
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pynguetta
view post Posted on 30/3/2009, 21:16     +1   -1




accidenti Stefy! devo ammettere che non mi aspettavo questa discussione tra di loro! complimenti per l'originalità davvero! Triste la storia di Tristan e della sua famiglia :(
Ma i marchi di Steph e il loro significato verrà spiegato meglio più avanti?

Cmq brava mia cara... appena puoi posta il seguito please :P
 
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Nikita3
view post Posted on 30/3/2009, 21:18     +1   -1




Grazie tesora, certo verrà spiegato tutto ^^
Ecco il seguito!

30esimo capitolo

Mi portai le gambe al petto, le mani chiuse nel tiepido calore della felpa.
Il vento era incessante.
Grossi e minacciosi nuvoloni neri oscuravano il cielo e le stelle, dando un’atmosfera raggelante.
Fissavo attentamente la mia interlocutrice.
Il suo profilo era disarmante.
La bocca a cuore, era serrata, ma, le labbra tremavano.
Come se si trattenesse dal non aprirla, per paura di urlare.
Guardai attentamente il suo viso per molto tempo.
Lei non emetteva un suono, ma improvvisamente scorsi una linea scura sul suo volto.
Le cadeva dall’occhio lentamente, come se non volesse scendere.
Fulmineamente, alzò una mano e con le dita levò via la lacrima di sangue.
Io ero abbagliata alla vista di un vampiro che piangeva, e oltretutto, sangue.
Non riuscivo a distogliere lo sguardo, anche se avrei dovuto farlo come segno di educazione e per darle privacy in quel momento così duro e intimo per lei.
Ricordare quegli istanti dolorosi l’aveva provata.
Dopo poco, si voltò dalla mia direzione, nei suoi occhi potevo ancora scorgere delle venature rosse, a causa del pianto.
<< Scusami, mi sono lasciata trasportare! >> mi disse, imbarazzata.
Non so per quale motivo successe.
Riuscivo, per una oscura ragione, a capire il suo immenso dolore e la sua agonia..
Istintivamente, abbassai le gambe intorpidite, e con sicurezza allungai le braccia verso di lei e l’abbracciai, stringendola a me.
Il suo corpo, come quello di Tristan, era duro e freddo.
<< Tu scusami. Sono stata un’insensibile. Ho pensato solo alle risposte che tanto bramavo, senza fermarmi a pensare di farti rievocare ricordi tristi…>> le dissi, tirando su col naso.
Con la mano, mi strinse delicatamente un braccio in segno di affetto.
<< Non preoccuparti. Era da tanto tempo che evitavo di pensare a quegli attimi…mi ha fatto bene parlarne! >> rispose, con voce bassa.
<< Se non te la senti di continuare, capisco >> le dissi comprensiva, scostandomi da lei.
<< No, ho iniziato e finirò. Ci sono cose che a questo punto devi sapere Stephanie…>> rispose, guardandomi intensamente.
Ero combattuta.
E se quello che aveva da dirmi, non mi sarebbe piaciuto?
Se per stare bene, dovevo chiederle di fermarsi e di non raccontarmi niente altro?
Ma ormai avevo preso il treno, e avrei dovuto continuare il mio viaggio…
<< Ok, ti ascolto. >> le dissi nervosa.
<< Quella notte, nostro padre era debole, troppo. Dopo aver dato il suo sangue a tutti e cinque noi..>>
<< Ma, allora è vero che per diventare Vampiri bisogna bere il sangue del vampiro che ti morde?? >> la interruppi, con la voce eccitata. Avevo letto di quelle storie, solo nei libri e pensavo fossero state inventate da qualcuno che possedeva una fantasia straordinaria!
<< Si. Il vampiro ti morde portandoti via il sangue, ma deve fermarsi prima che il cuore smetta di battere. Dopodiché, ricevi il sangue Immortale. E da allora, il vampiro che ti ha creato, diventerà il tuo sire….>> spiegò, come se fosse una professoressa!
<< Oh! >> fu la mia unica risposta, abbinata ai miei occhi illuminati ed estasiati, dopo aver avuto un’informazione così importante.
<< Scusami se ti ho interrotto. Continua pure! >> le dissi, imbarazzata.
<< …quella notte, nostro padre ci portò in una casa abbandonata, distante chilometri dalla nostra abitazione. Era preoccupato perché non sapeva quando sarebbero arrivati gli aggressori. >>
<< Chi erano gli aggressori? >> chiesi, confusa.
Lei mi scrutò.
<< Cittadini, guardie e… cacciatori. >> rispose, digrignando i denti.
<< Cacciatori?? >> chiesi.
<< Si. Non stavano nella pelle all’idea di catturare ed ammazzare degli esseri “infidi” come noi. >>
<< capisco…>> fu la mia unica risposta.
<< Arrivati all’abitazione, ci sistemammo a terra. Non c’erano letti, tavoli o sedie. Quel posto era disgustoso e puzzolente. Come nostro padre, anche noi eravamo debolissimi. Il nostro corpo umano stava morendo, e nostro padre ci informò che saremmo stati in quelle condizioni minimo per quattro giorni…>>
<< Ci spiegò che eravamo dei Nosferatu, figli della notte. Ci disse che la nostra vita dipendeva dal sangue. Il sangue era la vita, senza di esso, saremmo morti…>>.
<< Dopo averci detto le cose fondamentali, ci disse che doveva andare nella nostra casa, per vedere cosa stava succedendo. Aveva riacquistato le forze, mentre noi eravamo deboli e indifesi come dei neonati. I nostri corpi erano scossi da terribili tremori e il freddo che ci entrava fin nelle ossa, era una sensazione terribile…>>
<<….così, non riuscimmo a dissuaderlo o a fermarlo da quella idea folle. Ci salutò, e sparì dalla nostra vista. >>
<< Cosa successe poi? >> le chiesi, ansiosa.
<< Passarono due giorni, e di nostro padre nemmeno l’ombra. Eravamo tutti preoccupati, ma Tristan era fuori di se. Continuava a ripetere “ se gli hanno fatto del male, li ammazzerò come dei cani!”. Il suo viso era contorto dalla rabbia e dalla preoccupazione. La cosa strana, fu che lui, a differenza di noi, in due giorni si sentiva bene. La sua trasformazione ebbe fine due giorni prima della nostra. Così decise di andare alla ricerca di nostro padre. Era mattino, il tempo era pessimo e quindi non dovevamo preoccuparci per la sua incolumità, ma eravamo angosciati per lui e, Cristopher e Liam cercarono di farlo ragionare. Non ci riuscirono, Tristan sembrava una bestia affamata. Ci fu una colluttazione e spinse di poco i ragazzi facendoli sbattere violentemente contro il muro di pietre. Senza voltarsi, uscì come una furia senza curarsi delle urla mie e di Charlotte, che lo incitavano a rientrare. >>
<< La forza impressionante che mostrò ci sconvolse. In due giorni, era diventato così forte mentre noi agonizzavamo a terra, e i nostri corpi combattevano contro la morte. Cristopher e Liam avevano cercato di farlo ragionare, anche sapendo che erano troppo deboli… tutti noi avevamo bisogno di sangue, ma Tristan non se ne curava. La disperazione gli dava la forza….>>
<< Quella notte, tornò…>> continuò, dopo un attimo di pausa.
Il suo sguardo mi fece capire che nulla di buono era accaduto….
<< Il suo viso era sporco di sangue, i suoi occhi erano quelli di una belva. Ammetto che in quell’istante mi terrorizzò vederlo così….>>
<< Cosa accadde a Tristan e a vostro padre? >> le chiesi, angosciata.
<< Ci raccontò con orrore crescente che nostro padre era stato fatto a pezzi e arso nella nostra casa. Con il suo udito, aveva sentito le persone, che avevano partecipato a quella mattanza, erano soddisfatte e felici. >>
Brividi violenti mi pervasero il corpo e combattevo per farli cessare.
<< Gli occhi di Tristan erano due fessure. Il sangue sul suo volto erano lacrime. Le ultime che ho visto versargli in più di settecento anni di esistenza….>>
<< Oddio…deve essere stato orribile. >> furono le uniche parole che riuscii a dire.
Dopo quelle rivelazioni avevo una voglia cieca di andare da lui e abbracciarlo. Fargli sentire il mio calore e il mio affetto.
<< Aspettò pazientemente che noi ci riprendessimo. Cacciava qualsiasi animale si trovasse nella foresta, che distava pochi chilometri dalla casa abbandonata dove eravamo rifugiati. Li portava a casa e noi ci nutrivamo acquistando poco alla volta la forza che ci serviva per andarcene da quel buco. Tristan era cambiato. L’odio che leggevo nei suoi occhi. La ferocia, la sua sete di vendetta….anche io volevo farla pagare agli assassini di nostro padre, ma lui aveva tutta un’altra idea della vendetta….>>
<< Cosa vuoi dire? >> chiesi.
<< Voglio dire, che mentre noi volevamo cercare l’assassino o gli assassini e cibarcene, lui intendeva seviziarli, far del male alle persone a loro care, e poi alla fine, se non ammattivano, li ammazzava ferocemente. >>
Mi guardò preoccupata, come se si fosse fatta sfuggire troppe cose…
<< Continua, sto bene…>> le dissi, con la voce che tremava.
Tutto quello che mi venne da pensare in quel momento fu che, mai in vita mia avrei voluto avere Tristan come nemico….!
<< Trovaste le persone che uccisero vostro padre? >> le chiesi, con un filo di voce.
Lei espirò, prima di parlare.
<< Si…andammo dalla donna che venne a casa nostra. >> mi disse, reticente, come se non volesse finire il discorso.
<< E….? >> le chiesi, esitante.
<< Ecco, non credo tu voglia saperlo Stephanie….>> mi disse, con una strana cadenza nella voce.
<< Voglio saperlo! Ti prego, continua…>> la implorai.
Sbuffò pesantemente, la sua espressione era combattuta.
Ma poi si arrese. Mi guardò attentamente.
<< Come vuoi >> disse << …qualche settimana dopo, andammo da lei. Si chiamava Katherine Weetherwood….quando si accorse di noi, cercò di scappare terrorizzata. Ma non aveva scampo, eravamo cinque Immortali che bramavano vendetta. Volevamo ucciderla e farla finita, ma Tristan non ce lo permise….>>
<< non ne capivamo il motivo, ma poi fu tutto chiaro. Voleva sapere la verità. Sapevamo che nascondeva un segreto, quando scappò da casa nostra dopo aver avuto quel malore. E sapevamo che tutto era nato da lei…>>
<< Tristan….lui….la torturò selvaggiamente per farsi dire quel segreto, ma la donna non fiatava.
In quel momento, rientrarono due ragazze identiche tra di loro, erano gemelle e figlie di Katherine. La madre urlò loro di scappare, ma Cristopher e Liam le bloccarono quando Tristan fece cenno a loro di farlo…>>
Il fiato mi mancava, non ero sicura di voler sentire il resto. Ma la mia volontà era debole e la mia curiosità troppo forte.
Restai in silenzio ad ascoltare….
<< Lui…beh, lui disse alla madre di parlare per il bene delle sue figlie, ma lei era reticente. Pianse a lungo implorando di lasciarle andare ma…Tristan….iniziò con le ragazze, il trattamento che aveva riservato alla madre….>>
Il mio cuore mancò un battito….
<< Fortunatamente la madre si arrese subito, e le ragazze non soffrirono quanto lei. Dopo che Katherine ebbe parlato, condusse le tre donne in camere separate, e lui e Charlotte si curarono di….>>
<< Cosa??! >> le dissi sgomenta.
<< Le ammazzarono. Bevvero da loro, e lasciarono i corpi lì. Almeno ebbe il buon cuore di separarle così da non permettere loro di vedere l’una la morte dell’ altra…>>
<< Io, Cristopher e Liam rimanemmo sconvolti, ma non muovemmo un dito per fermare quella mattanza. Le due ragazze non potevano vivere dopo quello che avevano visto, e la furia di Tristan ci terrorizzava…. Non volevamo metterci contro di lui….>>
<< Da quella notte, ci separammo. Io, Cristopher e Liam andammo in Francia. Lui e Charlotte girarono palmo a palmo il Vecchio Mondo alla ricerca di persone uguali a Katherine. E continuarono quando ci fu la scoperta del Nuovo Mondo, finchè sulla faccia della terra non vi furono più persone come Katherine…>>
<< So queste cose, perché ci tenevamo in contatto e Charlotte mi diceva sempre cosa avevano fatto, parlava perennemente delle loro “imprese”. Lei viveva per Tristan, lo amava fin da piccola, aveva accettato di essere Immortale solo per stare accanto a lui, e quindi non si lasciò sfuggire l’occasione di andargli dietro ogni volta…>>
Avevo il fiato corto. Respiravo velocemente per cercare di far entrare quanto più ossigeno nei polmoni.
<< Il segreto Lilith….dimmi del segreto >> le dissi, con un filo di voce.
<< Ecco….Katherine era…una Vates….>> mi disse, con ansia.
<< Che significa? >> la mia voce era a malapena udibile.
<< Una Veggente….riusciva a vedere il futuro, e quando toccava qualcuno, se voleva, poteva vedere anche stralci del passato della persona che toccava. Non so perché non riuscì a predire il nostro arrivo quella notte, ma fu la causa della sua morte….>>
<< Vates >> ripetei confusa….<< Vates….>>…
Istintivamente, alzai il braccio e scostai la felpa per guardare il tatuaggio sul polso.
Il sangue mi si gelò nelle vene quando capii…
<< V….>> dissi, sgranando gli occhi << …questa V sta per….? >> non avevo il coraggio di continuare.
<< Si >> mi disse Lilith, con sguardo triste << …quella V sta per Vates. Tu, sei una Veggente, e per quanto ne so, l’ultima che esiste sulla faccia della terra…>> disse infine.
Si fermò, e dopo pochi secondi parlò nuovamente.
<< Ragazza, mi dispiace >> mi disse, con voce tremante << Ma tu sei ora, tutto quello che Tristan ha sempre odiato e disprezzato negli anni…>> concluse.
Non era vero….la mia testa si rifiutava di memorizzare quelle ultime informazioni terribili….
Non poteva essere….
 
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145 replies since 19/8/2008, 18:30   833 views
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