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| Il francese Michele Nostradamus (1503-1566) è rimasto celebre per la sua opera Le Quatrains (Centurie) che, per ogni cento, formano un libro; i dieci libri profetici sono stati stampati in due tempi: i primi sette nel 1555 e gli ultimi tre nel 1558. Ogni quartina rappresenta una profezia. Quartina 34 della centuria IX Le part soluz mary sera mitré retour: conflict passera sur le thuille par cinq cens: un trahyr sera tiltré Narbon: et Saulce parcontaux avous d'huille.
Ecco la traduzione letterale: Lo sposo ritornato solo e triste sarà mitrato Avrà luogo un assalto alle Tuileries da parte dei cinquecento. Narbon altamente titolato sarà un traditore e Saulce tra i suoi antenati aveva custodi d'olio.
Proviamo ad interpretare il primo verso utilizzando fatti storici a noi noti. La profezia potrebbe riferirsi a Luigi XVI: egli infatti (ultimo monarca francese prima dell'avvento della repubblica) era ritornato, nel senso che dalla reggia di Versailles, date le circostanze, il 20 giugno 1791 era stato costretto a ritirarsi nell'antica residenza dei sovrani a Parigi (il castello del Louvre); il re era uno sposo solo, dato che al momento della sua cattura era diviso dalla sua consorte che si trovava nella sala dei ministri a subire offese simili a quelle che nel contempo venivano attribuite al marito nella sala Oeil de Boeuf; era ovviamente triste, poiché non si trovava in una situazione a lui molto favorevole; infine era mitrato, la mitra vescovile è il copricapo che portano appunto i vescovi, a questo si potrebbe far corrispondere il fatto che i suoi rapitori posero sulla testa di lui e della moglie il berretto dei Giacobini rosso come la mitra vescovile. Vediamo che riferimenti si possono trarre dal secondo verso. Nella notte tra il 9 e il 10 giugno 1792 i cosiddetti cinquecento marsigliesi federati insorsero riversandosi nella capitale alle Tuileries. È da notarsi la precisione con cui Nostradamus profetizza il numero di insorti e determina il luogo. Il terzo verso cita un certo Narbon: Luigi XVI infatti egli era conte di Narbonne-Lara. Gli aggettivi che gli sono riferiti sono due: altamente titolato e traditore, questo perchè dopo che i Giacobini tentarono di ucciderlo lui fuggi in Inghilterra e poi si mise al servizio di Napoleone diventando suo ambasciatore a Vienna, è quindi evidente che può essere definito traditore e visto che ha ricevuto da Napoleone la carica di ambasciatore è anche altamente titolato! Infine l'ultmio verso parla di Saulce, un altro traditore e personaggio storico: Sauce (senza L) era un commerciante che riconobbe Luigi XVI durante la sua fuga e lo fece arrestare. L'espressione "tra i suoi antenati aveva custodi d'olio" ha un significato dispregiativo e potrebbe oggi corrispondere a "domatore di aringhe".
Max Kemmerich (riadattato)
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