Ancora una volta, è proprio il caso di dirlo, la stampa ci ha ricamato sopra. O meglio non ha saputo resistere al sensazionalismo ed ha trasformato una banda di drogati, deboli di mente e disadattati in una improbabile setta adepta al culto del satanismo.
Delirante anche il nome scelto per indicare gli assassini: Bestie di Satana. Pura invenzione giornalistica. Del peggior giornalismo.
Come ha spiegato il GUP di Busto Arsizio, Maria Greca Zoncu, nelle motivazioni della sentenza del primo processo cui sono stati sottoposti i personaggi più spregevoli di questa spregevole catena di omicidi, le Bestie di Statana non erano un’associazone per delinquere ispirata al satanismo, ma solo un’aggregazione di “personalità deboli, immature, ineducate, sostanzialmente svantaggiate che hanno costruito un maldestro edificio nel quale albergare la loro assoluta povertà morale”.
La storia di questo mucchio selvaggio di provincia comincia il 23 gennaio 2004 quando a Golasecca, piccolo centro del Varesotto, alle porte di Somma Lombardo, i carabinieri scoprono, in parte sepolto, all'interno di una serra accanto ad una cascina il corpo sfigurato di Mariangela Pezzotta, 27 anni, figlia di un esponente di spicco di Forza Italia.
Due giovani, Andrea Volpe, 27enne ex fidanzato della vittima, e la sua nuova compagna, Elisabetta Ballarin, 18 anni, vengono arrestati. Poco dopo finisce in manette anche Andrea Sapone, amico di Volpe.
Trascorrono quasi sei mesi, quando, indagando sulla scomparsa di altri due giovani, amici degli arrestati, i carabinieri trovano due corpi sepolti e orrendamente massacrati: sono quelli di Chiara Marino, 19 anni e Fabio Tollis, 16, entrambi scomparsi nel 1998.
Viene arrestato anche Pietro Guerrieri, un tossicomane di vecchia data, il cervello già cotto dalla cocaina nonostante la giovane età. Si scopre che proprio a lui, il 15 gennaio 1998, Andrea Volpe aveva dato l'ordine di andare nei boschi di Somma Lombardo a scavare una fossa profonda due metri: “non fare domande, vai e scava. La fossa servirà per raccogliere il sangue durante il sacrificio rituale che faremo la notte di plenilunio”. Riti diabolici? No! Solo una misera sceneggiata per giustificare la sua violenza ed il suo delirio, alimentato dalla droga.
Il fatto che il gruppetto ascoltasse musica black metal e assumesse atteggiamenti da anime perdute eccita la fantasia di quella stampa italiana che non riesce ad uscire da una dimensione di smaccato provincialismo.
Le indagini si allargano. Si scopre che nella zona fra Somma Lombardo, Golasecca e Malpensa negli ultimi anni sono avvenute morti molto strane e c’è anche un suicidio che desta perplessità. L'inquietante denominatore comune è che i morti sono tutti giovani che conoscevano e frequentavano Andrea Volpe. Uno di loro, Andrea Ballarin, 20 anni, operaio, si è ucciso nel gennaio 2004 proprio nel bosco dove è stata trovata la fossa con i resti di Chiara e Fabio. C’è poi un altro giovane, Andrea Bontade, che nel '99, dopo una discussione con Volpe, si schiantò a bordo di un’auto a forte velocità.
In seguito verranno arrestati anche Paolo Leoni, 27 anni, noto come Ozzy, Eros Monterosso, 27 e Marco Zampollo, 26. In manette anche Massimino Magni, magazziniere, ventiquattrenne, ma ai tempi dei delitti minorenne, come era d’altronde Mario Maccione.
Scartando il reato di associazione a delinquere, l’unico che giustificherebbe la teoria del satanismo, due giudici hanno finora escluso che siano mai esistite le Bestie di Satana.
Scrive il Gup di Busto Arsizio, Maria Greca Zoncu, che nel febbraio del 2005 ha condannato, con rito abbreviato, Andrea Volpe e Pietro Guerrieri, rispettivamente a 30 e a 16 anni di carcere per gli omicidi di Chiara Marino e Fabio Tollis e Mariangela Pezzotta: “Non c'è una linea criminosa quale guida del loro agire: i riti di maledizione, l'abbigliamento, i simboli, i tatuaggi, i discorsi per quanto forti, per quanto di rottura non hanno una rilevanza criminale, non sono quel pactum sceleris che è richiesto dal codice penale. Gli atti criminosi, i reati commessi dal gruppo sono il più delle volte improvvisi nella loro genesi e privi di pianificazione e programmazione”. Anche nella loro decisione di uccidere viene a galla “la totale occasionalità ed estemporaneità”.
Per la vicenda si sono finora svolti tre distinti processi.
Nel primo, con rito abbreviato, a Busto Arsizio il 22 febbraio 2005 - come già detto - sono stati condannati Andrea Volpe a 30 anni e Pietro Guerrieri a 16, assolto Mario Maccione che però davanti ai giudici dei minori di Milano, l’11 aprile 2005, si è visto affibbiare 19 anni di galera. In questo processo è stato assolto Massimiliano Magni.
Il terzo processo, cominciato il 21 giugno 2005, con alla sbarra gli altri imputati, si è concluso il 31 gennaio 2006: la pena più pesante (due ergastoli) viene inflitta a Nicola Sapone, riconosciuto colpevole del duplice omicidio dei due fidanzatini milanesi e di Mariangela Pezzotta.
Paolo Leoni e Marco Zampollo vengono condannati per il duplice omicidio a 26 anni, mentre Eros Monterosso a 24. Elisabetta Ballarin, l’ex fidanzata di Andrea Volpe, autore materiale dell’omicidio di Mariangela Pezzotta, viene condannata a 26 anni e 3 mesi.
Bestie di Satana, la setta degli orrori
Così uccidevano gli adoratori del diavolo
MILANO - Con le condanne di oggi inflitte dalla seconda Corte d'Assise d'Appello di Milano ai cinque membri delle 'Bestie di Satana', si chiude un nuovo capitolo giudiziario degli esponenti della setta accusati dell'omicidio e dell'occultamento di cadavere di Mariangela Pezzotta (27 anni), Fabio Tollis e Chiara Marino (16 e 19 anni) e dell'induzione al suicidio di Andrea Bontade.
L'inizio dell'indagine. Il lavoro degli investigatori inizia con l'omicidio di Mariangela Pezzotta, figlia di un esponente varesino di Forza Italia e con l'individuazione, pressoché in flagrante, del suo assassino, l'ex fidanzato, Andrea Volpe (30 anni), e della sua attuale fidanzata, Elisabetta Ballarin (19 anni). Agli inquirenti si apre la pista del disagio e della devianza giovanile, dell'uso smodato di droghe e alcool. Dell'ossessione sessuale e del giro di amicizie degli incriminati. Le cronache iniziano ad accennare al cosiddetto "satanismo acido".
I primi delitti. Chiara Marino e Fabio Tollis scomparvero da Milano il 17 gennaio del 1998. La sera della loro scomparsa erano con alcuni amici in un pub di Milano, frequentato anche da Volpe. Escono intorno alle 23,30 escono dicendo che sarebbero andati a telefonare, ma da quel momento non si hanno più loro notizie. I loro corpi furono ritrovati in una buca nei boschi di Somma Lombardo solo sei anni dopo, il 28 maggio del 2004. A portare la magistratura alla scoperta dei delitti delle 'Bestie di Satana' fu proprio l'omicidio di Mariangela Pezzotta.
Lo chalet degli orrori. L'assassinio, consumato nello chalet degli 'orrori' a Golasecca, fu una decisione collegiale, secondo le affermazioni del reo confesso Andrea Volpe, ex fidanzato della giovane, arrestato dopo il delitto con la sua nuova compagna, Elisabetta Ballarin, e Nicola Sapone, il leader delle 'Bestie'. Mariangela, ha detto Volpe, sapeva troppo.
Le messe nere. Nella baita di Golasecca gli investigatori trovarono una valigetta contenente tutto il necessario per compiere riti satanici: denti, capelli, teschi, un drappo nero, delle candele, immagini del Diavolo e scritti su come si compiono le messe nere. Elementi che fin dal primo momento li misero sulla pista del satanismo.
Una pista poi confermata da Volpe, che, nell'interrogatorio davanti al procuratore della Repubblica di Busto Arsizio, Antonio Pizzi, e nell'incidente probatorio dell'ottobre del 2005, ricostruì il massacro di Mariangela Pezzotta, Chiara Marino e Fabio Tollis e svelò molti dettaglio sui misterosi omicidi avvenuti nel Varesotto.
L'omicidio di Mariangela Pezzotta. Il giorno dell'omicidio, tra Andrea Volpe e Mariangela Pezzotta ci fu una violenta discussione: lei gli rinfacciava di averle fatto passare dieci anni difficili, lui sparò e la ferì (ma la ragazza venne poi finita a badilate), obbedendo a un ordine che gli era stato impartito dalla setta, ma che, in un primo tempo, Volpe avrebbe voluto eludere.
"Ho telefonato a Mariangela - ha spiegato Volpe - e le ho detto di venire a Golasecca perché volevo metterla in guardia, avvisarla che volevano la sua morte. Per questo quando è arrivata, Elisabetta imbracciava il fucile. Era a scopo intimidatorio. Ma poi ci siamo messi a bere per festeggiare il suo compleanno, Elisabetta è andata in cucina a preparare il caffè e io e lei ci siamo messi a litigare. Allora ho caricato l'arma e ho sparato".
"E ora, zombi, camminate". Volpe svelò che l'uso dell'ipnosi "era una abitudine dei capi per controllare gli adepti" e dei legami con la setta X di Torino. Poi, confermò la sua partecipazione all'uccisione di Fabio Tollis e Chiara Marino, raccontando delle coltellate e dei colpi di mazza inferti alle due giovani vittime, del riccio che fu loro messo in bocca per non far sentire le urla, dell'urina sui loro cadaveri ormai coperti di terra e dell'ultima esortazione: "E ora, zombi, camminate se potete".
I motivi. Quanto alle ragioni del duplice omicidio, secondo quanto riferito da Volpe, Fabio fu ucciso perché non avrebbe avuto la forza di reggere all'omicidio di Chiara, ammazzata perché voleva uscire dal gruppo. Ma, oltre agli omicidi di Fabio Tollis, Chiara Marino e Mariangela Pezzotta, alle 'Bestie di Satana', furono ricondotti, più o meno direttamente, anche altri inquietanti episodi avvenuti nel Varesotto, come la morte di Andrea Ballarin, che il 7 maggio 1999 fu trovato impiccato sulle scale della sua scuola, o quella di Angelo Lombardo, un 28enne trovato bruciato nel cimitero di Legnano nel dicembre dello stesso anno. E ancora a Legnano, il 5 maggio 2004, viene trovato impiccato Luca Colombo, un amico di Nicola Sapone.
Suicidio indotto. Un'altra morte misteriosa fu quella di Stefano Bontade, uno degli 'anziani' della setta, che, con gli altri, aveva contribuito a scavare la buca dove furono seppelliti Chiara Marino e Fabio Tollis. Tuttavia Bontade, temendo per la sua incolumità, aveva deciso di tirarsi indietro. Fu trovato morto in circostanze sospette: si suicidò la notte del 21 settembre 1998 schiantandosi con la propria auto.
La scelta degli adepti. Due erano i modi utilizzati dalle 'Bestie di Satana 'per scegliere gli adepti: al candidato poteva essere imposto di gettarsi a peso morto, dopo una lunga corsa, contro le siepi del parco prescelto per il rito, senza lamentarsi per il dolore, oppure di bere un cocktail di alcol e droghe e fare capriole senza vomitare, bestemmiando ad alta voce.
Il rito. Alcol, droga e bestemmie erano gli elementi indispensabili delle messe nere che venivano celebrate nei boschi della provincia lombarda, sotto la guida dei capi spirituali, a turno Sapone o Volpe, che orientavano il pentacolo con la bussola per consentire il collegamento con altre sette.
La musica. Un altro elemento fondamentale era la musica: 'Hell awaits', l'inferno aspetta, è il disco della metal band americana degli Slayer, che le 'Bestie di Satana' mettevano a tutto volume durante i rituali.
io li farei marcire a questi pezzi di m......., malati mentali!!!