| io in un libro Vampiri e licantropi ho incontrato la figura della Lamia... vi riporto il pezzo del libro...
Empuse e Lamie
Nel mondo antico la raffigurazione più tetra e più diabolica del vampiro è rappresentata dall'Empusa, demone femminile capace di assumere vari aspetti tra cui quello di cagna, vacca o bella fanciulla. In quest'ultima forma questi demoni femminili giacevano insieme agli uomini la notte e ne succhiavano tutto il sangue causandone la morte.
L'Empusa, più tardi, si unì alla figura di Lamia e assieme giacevano con i giovani e ne succhiavano il sangue mentre erano immersi nel sonno. Sono considerate le progenitrici dei vampiri. A volte le due figure venivano addirittura a confondersi, ma tra Empusa e Liama esistono, a livello mitologico, differenziazioni ben precise: sembra che in origine Lamia fosse soltando una figura del leggendario marino, analoga a Scilla, di cui era la madre, e simile alle sirene e alle arpie. In Libia, dove nacque la sua leggenda, si riteneva che fosse figlia di Belo, regnante di quella regione. Di lei si era invaghito Zeus a cui generò alcuni figli, ma tutti, salvo Scilla, furono uccisa da Era, ingelosita. Lamia divenne allora una madre snaturata che divorava i propri bambini e quelli degli altri. Rimaneva inoffensiva durante il sonno, ma nello stato di veglia errava nelle tenebre, sinistro fantasma assetato di sangue,per lanciarsi sui bambini e dissanguarli fino all'ultima goccia. La Lamia poteva, come l'Empusa, assumere qualsiasi forma e se si riusciva a catturarla si potevano riprendere vivi i bambini dal suo ventre.
Successivamente quando al mito di sangue si aggiunse anche quello erotico, la lamia si unì alle empuse, acquisendo le stesse caratteristiche di succubo.
Sia l'Empusa che la Lamia sono miti di importazione, la cui origine va ricercata nell'ambito della cultura ebraica. Sono, infatti, da ricollegarsi alla figura di Lilith, demone femminile, che nella tradizione e nella mitologia appare in diverse forme.
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