I Vampiri - Gli Immortali!

Il Diario del Vampiro - L'anima nera, 7° libro della saga

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pynguetta
view post Posted on 18/5/2009, 09:28     +1   -1




Il Diario del Vampiro: Il Ritorno - Shadow Soul

Lisa Jane Smith



Trama

Un penitente Damon, con Elena e Matt seguono Stefan in una dimensione oscura, per tentare di salvarlo da quella prigione che ha trovato cercando la salvezza. Bonnie, Meredith ed Elena, sono costrette, per entrare, a fingersi schiave. Schiavi incatenati di proprietà del vampiro Damon.


Fonte

Primo Capitolo estratto di Shadow Souls

ecco il primo capitolo in inglese per chi volesse leggerlo QUI!!

grazie a *.°BlairValmont°.* del forum http://diaryofvampire.forumfree.net per la traduzione in italiano... ve lo metto in spoiler se non volete anticipazioni ;)

SPOILER (click to view)
Elena e Damon raggiunsero la camera del motel appena dopo la mezzanotte.
“Cosa c’è che non va?” Elena si sedette sul letto, dondolandosi sulle gambe per appoggiare la testa su un cuscino che affondava in modo insoddisfacente sotto di lei. Le piacevano i cuscini rigidi.

“Niente.” Damon era alla finestra, fingendo di essere interessato in qualcosa al di là del boschetto lì fuori.

“Che niente?”

Damon scosse il capo.

Elena esaminò la stanza con la vista resa troppo brillante a causa della mancanza di sonno. Non doveva aver dormito davvero per niente la scorsa notte, durante la sua avventura extracorporea per vedere Stefan, pensò. Contemplò muri beige, tappezzeria beige, una poltrona beige, una scrivania beige e, naturalmente, un copriletto beige. Anche Damon non potè rifiutare una stanza al pian terreno che non si intonava al suo essenziale nero, pensò lei, e poi: oh, sono stanca. E spaventata. Ed irritabile.

E stupida. C’è un solo letto.

“Damon...” Con un sforzo, si girò e si sollevò. “Quale vuoi?” Disse. “C’è una sedia. Posso dormire su quella.”

Lui si girò per metà, ed Elena vide in quel movimento le dimensioni della sua rabbia. Il rapido girarsi dell’assassino -troppo veloce per poter essere seguito dall’occhio umano- ed il completo controllo muscolare la fermarono quasi prima che riuscisse a mostrarla. Damon con i suoi movimenti improvvisi e la sua spaventosa immobilità. Lui stava guardando di nuovo fuori dalla finestra, il corpo bilanciato come sempre per... qualcosa. In quel momento sembrava pronto per saltare.

“I vampiri non hanno bisogno di dormire,” disse Damon con una voce fredda e più controllata di quanto non lo fosse stata da un po’ di tempo.

Ciò diede ad Elena il primo indizio e l’energia per scendere giù dal letto. “Sai che so che è una bugia.”

“Prenditi il letto, Elena.” Ma il tono della sua voce era lo stesso. Lei si sarebbe aspettata un ordine piatto e affaticato. Damon suonò più teso, più scosso che mai.

Più tremante che mai.

Le palpebre di Elena si abbassarono. “E’ per quello che è accaduto, con le erbacce che ci hanno attaccati e noi che ci siamo dovuti spogliare per toglierle via?”

“No.”

“E’ per quello che è successo quando sei stato posseduto a Fell’s Church e mi hai ferita?”

“No!”

Aha.
“Allora è questo. Sei spaventato, vero? Hai paura che Shinichi supererà tutte le tue difese e sarai di nuovo posseduto. Come mai? Lo hai percepito o lo hai sentito?”

“Vai a dormire.”

“Cosa devo fare per mostrarti che mi fido di te? Eravamo praticamente nudi assieme scacciando via quelle erbacce, e non mi è importato.” Adesso lei era dietro di lui, sul tappeto beige che odorava di…cenere.

Le sue parole erano la cenere. Qualcosa in esse suonava ingannevole, sbagliato. Ma erano vere. Loro erano praticamente stati nudi assieme, gettandosi via disperatamente la gelatina l’uno dall’altro, e non le era venuto in mente neanche una volta…

Oh. Oh.

Lei era stata così occupata dal preoccuparsi per se stessa, che non aveva mai pensato a come ciò doveva aver influito su di lui. Specialmente essere così vicini – e così sconvolti – la sua aura doveva essere ovunque. E cosa avrebbe potuto farci Damon? Nulla, tranne provare a non guardarla, provare a bloccarla…provare ad essere un gentiluomo…

Non esattamente il suo forte.

Elena sospirò. Doveva parlarne con Damon al riguardo... in qualche modo. Farglielo accettare.

Farlo accettare a te stessa, le sussurrò una voce dentro di lei.

Toccare Damon era sempre una questione spinosa, con tutti i rischi di innescare istinti omicidi per sbaglio, anche quando non era posseduto. Lei si avvicinò, molto attentamente, per posare le punte delle dita sul gomito della sua giacca di pelle. Parlò tanto precisamente e priva di emozioni quanto potè.

“Sai anche che ho altri sensi adesso, oltre i cinque usuali. Quante volte devo dirlo, Damon? So che non sei stato tu a torturare me e Matt la settimana scorsa.” Nonostante il suo tentativo, Elena udì un tono supplichevole nella propria voce. “So che mi hai protetta durante questo viaggio, quando ero in pericolo. Questo significa – tantissimo per me. Potrai dire che non credi nell’umano sentimento del perdono, ma non credo che tu l’abbia dimenticato. E quando sai che, prima di tutto, non c’è niente da perdonare—“

“Non ha niente a che fare con questo!”

Il cambiamento nella sua voce –la forza in essa- la colpì come la sferzata di una frusta. La ferì…e la sconcertò. Faceva sul serio. Era anche sottoposto a qualche terribile sforzo, non molto diverso da quello di combattere il possessore, ma differente.
"Damon . . . "
“Lasciami solo!”
Ora, dove l’aveva già sentito? Confusa, con il cuore martellante, Elena cercò tra i suoi ricordi.
Oh, si. Stefan. Stefan appena si erano conosciuti, quando era spaventato di innamorarsi di lei. Quando era sicuro che l’avrebbe maledetta se le avesse mostrato di essere innamorato di lei.
Poteva Damon essere così simile al fratello che beffeggiava sempre?
“Almeno girati e parlami faccia a faccia,” disse Elena.
“Elena.” Era un sussurro, ma esso suonò come se Damon non potesse fare appello al suo usuale e setoso tono minaccioso.
“Vai a letto. Vai all’inferno. Vai dove vuoi, ma stai lontana da me.”
“Sei così bravo in questo, vero?” La sua stessa voce era fredda, adesso. Incurante, rabbiosamente, lei si fece ancora più vicina. “Nel respingere via la gente. Ma so che ti sei nutrito stamattina. Non c’è niente che tu voglia da me, e non puoi fingerti il mezzo martire affamato come Stefan-“
Lei aveva parlato sicura di incitarlo ad un responso di qualche genere, ma l’usuale risposta di Damon a questo genere di cose era di appoggiarsi contro qualcosa e fingere di essere totalmente indifferente o beffardamente seducente.
Quello che accadde, invece, era completamente fuori dal raggio della sua esperienza.
Damon si girò, la afferrò con precisione, la tenne bloccata in una stretta infrangibile. Poi, avventandosi come un falco su un topo, la baciò.

Il bacio fu intenso e lungo e quando lui la liberò, Elena potè assaggiare del sale. Lacrime stavano liberamente scorrendo sulle sue guance.
Esse non sembrarono creare alcuna differenza al suo aggressore, che sembrava alla mercè di una pura disperazione. Stava tremando come un ragazzino la prima volta che bacia il suo primo amore. Ecco che cosa lo sta portando fuori controllo, pensò Elena con confusione.
Le sue ginocchia non riuscivano a reggerla...
Elena spinse e si dimenò, ferendosi deliberatamente contro la presa apparentemente infrangibile che la stringeva.
Essa si sciolse immediatamente.
Il possessore? Di nuovo Shinichi, insinuatosi nella mente di Damon e facendogli fare cose..--?
Ma in qualche modo, Elena sapeva che non era lui in questo caso. No. Invece pensò..
... pensò di aver appena conosciuto il Damon reale, quello che viveva dietro il guscio di indifferenza.
E lei stava tremando così forte da non essere sicura di poter rimanere in piedi.

Lei e Damon si fissavano a vicenda, entrambi respirando con difficoltà. I capelli lisci di Damon era scompigliati, facendo sembrare dissoluto come un pirata.. Il suo volto, sembre così pallido e composto, era reso rosso dalla circolazione sanguigna. I suoi occhi si abbassarono per osservare Elena che massaggiava i suoi polsi. Poteva sentire formicolii e irritamenti adesso: le stava ritornando un po’ di circolazione. Quando lui ebbe guardato altrove, sembrò non poterla guardare di nuovo negli occhi.

“Ti ho ferita.... di nuovo,” disse Damon.
“Un pochino. Sì.”
Contatto visivo. Tutto bene. Elena riconobbe un’arma, brancolando alla ricerca di una sedia e trovando il letto inaspettatamente molto vicino dietro di lei. Non aveva molte armi in quel momento, e lei necessitava di averle tutte. Cedette alla debolezza delle sue gambe, ma mantenne gli occhi sul volto di Damon. La sua bocca era gonfia. E ciò era..ingiusto. Il broncio di Damon era parte della sua artiglieria di base. Aveva sempre avuto la bocca più bella che lei avesse mai visto a qualcuno, uomo o donna. Le labbra, i capelli, le difese abbassate, le lunghe ciglia, la delicata linea della mascella... ingiusto, anche per qualcuno come Elena, che aveva smesso di perdere interesse in una persona a causa di qualche imperfezione molto tempo prima.
Ma non aveva mai visto quelle labbra gonfie, i capelli perfetti disordinati, le ciglia tremanti perché stava guardando ovunque, eccetto che verso di lei, e cercava di non mostrarlo.
“Era questo..quello a cui pensavi mentre ti rifiutavi di parlarmi?” chiese lei, e la sua voce era quasi calma.
L’immobilità improvvisa di Damon era perfetta, come tutte le sue altre perfezioni. Fissava un punto nel tappeto beige che avrebbe dovuto prendere fuoco (per quanto l’aveva fissato).
Poi, finalmente, sollevò quegli immensi occhi neri in quelli di lei. Era così difficile dire qualcosa riguardo gli occhi di Damon, perché l’iride era quasi dello stesso colore della pupilla, ma Elena aveva il presentimento che fossero dilatati al punto di essere tutti pupilla. Come potevano degli occhi così scuri intrappolarti e tenerti stretta? Le sembrò di vedere in essi un universo di stelle.
Un universo di possibilità.
Damon disse, lievemente, “Corri.”
Elena sentì le sue gambe tendersi. “Il possessore?”
“No,” disse Damon categoricamente, “Dovresti correre adesso.”
Elena sentì i muscoli delle sue gambe rilassarsi e fu grata di non dover provare a dimostrare che poteva correre- o anche strisciare- in quell’istante. Ma il suo pugno si strinse.
“Vuoi dire che sei solo tu che fai l’idiota?” disse. “Hai deciso di odiarmi di nuovo? Ti diverte?-

Damon si girò nuovamente, dall’immobilità al movimento più veloce che i suoi occhi potessero cogliere.
Colpì il bordo della finestra, una volta, assestando il colpo quasi completamente all’ultimo istante.
Il vetro infrangibile si sparse in gran quantità come diamanti contro l’oscurità dell’esterno.

“Ciò dovrebbe... condurre della gente ad aiutarti.” Adesso stava respirando con difficoltà, ed Elena vide con stupore qualcosa che non si sarebbe mai più aspettata di vedere.
Lacrime negli occhi di Damon.
Aveva pensato che solo sotto l’influenza dei suoi Poteri per togliere dal cuore di Damon il guscio di pietra potesse piangere. Ma quelle erano lacrime vere, tremanti sulle ciglia di Damon. E lui non si mosse neppure quando una scivolò giù da un lato del suo volto.
“Damon,” disse lei, avvicinandosi, ma lui si limitò a scuotere la testa.
Ora che aveva fatto tutto ciò che poteva per proteggerla, non sembrava gli importasse mantenere le apparenze. Piccoli tremori attraversarono il suo corpo. Un’altra lacrima scivolò giù lungo la sua guancia.

“Damon, la finestra.. è tardi, siamo lontani dall’hotel principale- bhè dubito che qualcuno verrà ad aiutarmi.”Il corpo di Elena era invaso dall’adrenalina che l’aveva spinta a rompere la presa di Damon.
Ma quell’abbraccio di ferro si era sciolto, vero, quando Elena aveva deliberatamente cominciato a ferirsi contro di esso?
Ed ora sembrava che fossero tornati alla posizione iniziale, con Damon che fissava nelle tenebre e lei che guardava la sua schiena. O, almeno, era dove Damon voleva che fossero. Ma lei poteva vedere le sue spalle tremanti.
“Avresti semplicemente potuto chiedermi un bacio,” sussurrò Elena. Non sapeva se fosse possibile capire, per un vampiro. Non l’aveva ancora neppure insegnato a Stefan. Stefan non comprendeva il chiedere. Con tutta la sua innocenza e le sue buone intenzioni, Stefan lasciava che le cose andassero avanti finchè era lei che si sforzava di chiedere.
Damon stava ridendo silenziosamente, il che dimostrava quanto fosse davvero provato. Si prese il volto tra le mani.
“Le prendo come delle scuse,” disse Elena dolcemente.
Adesso Damon stava ridendo rumorosamente, ed Elena sentì un brivido. Lei stava cercando di aiutarlo, e...-
“Tu pensi,” irruppe lui nei suoi pensieri, “che avrei voluto solo quello?”
Elena si sentì gelare appena ci pensò su.
Damon avrebbe potuto facilmente prendere il suo sangue mentre la teneva stretta. Ma- naturalmente- esso non era tutto quello che voleva da lei. La sua aura.. lei sapeva cosa essa faceva ai vampiri. Damon l’aveva protetta tutto il tempo dagli altri vampiri che potevano vederla- e che l’avrebbero voluta come non avevano più voluto una ragazza da quando erano divenuti creature delle tenebre. La differenza, disse ad Elena la sua innata onestà, era che non le importava un accidente degli altri vampiri. Ma Damon era diverso. Quando l’aveva baciata, lei aveva sentito la differenza dentro di lei. Qualcosa che non aveva mai sentito prima...tranne che con Stefan. E Stefan- questa era davvero lei, Elena, che lo tradiva e non scappava da questa situazione? Damon era una persona migliore di lei. Le stava dicendo di portare lontano da lui la tentazione che la sua aura rappresentava.
In modo che lei potesse ricominciare questa tortura nuovamente, domani.

In qualche modo quel pensiero, Damon vivente in questa terribile agonia ogni giorno poiché lei gli stava accanto, le sembrò insopportabile.

Lei non aveva parlato per un po’ di tempo. Alzò gli occhi, scoprendo che Damon la stava di nuovo guardando con quei grandi occhi da bambino sperduto.

“Non te ne andrai, vero?” susurrò lui.
“No.”
“Davvero non hai paura di me?”
“Oh, sono spaventata, va bene. “ Elena sentì quel brivido interno. Ma stava volando da qualche parte adesso, aveva preso una strada, e non c’era modo che potesse fermarsi. Specialmente non quando lui la stava guardando in quel modo. Le ricordò della fiera gioia, dell’esultante orgoglio che aveva mostrato quando lei aveva combattuto le volpi assieme a lui.
“Non posso diventare la tua Principessa delle Tenebre,” gli disse lei. “E sai che non rinuncerò a Stefan.”
Il fantasma del suo vecchio sorriso beffardo gli toccò le labbra.
“C’è molto tempo per convincerti del mio modo di pensare a queste cose.”
Anche adesso, mentre le sue mani stavano remando, qualcosa in Elena si destò per sfidarlo.
“Dici che non è il possessore. Ti credo. Ma è tutta colpa di quello che ha detto Caroline?”
Lei stessa potè sentire l’improvviso astio nella propria voce.
“Caroline?” Damon sbattè le ciglia come per disfarsi della sua stizza.
“E’ perché pensi che io sia...facile?”
Di nuovo l’assoluto stupre negli occhi di Damon. “Facile?”
Elena mormorò con astio, “Non importa.”
“Come può non importarmi quando qualcosa che è stato detto ti ha ferita? Almeno dimmi cosa ha detto,” disse Damon.
Elena tirò un sospiro profondo. Doveva almeno chiarire l’argomento. “Caroline ha detto che prima che incontrassi Stefan, io ero solo…-“ Elena aveva difficoltà a pronunciare le ultime parole, ma ci riuscì.
“Solo una sgualdrina. Una...- una che sta con tutti.”
Ci fu una pausa, e poi il pugno di Damon colpì di nuovo, questa volta la tappezzeria beige del muro. Creò un buco attraverso di esso, ed arrivò all’esterno. Il buco era molto più grande del pugno di Damon.
Elena si sentì incerta per lo shock. Ma da qualche parte, nel profondo di lei, c’era il canto degli uccelli. (era felicissima)
Le labbra di Damon erano ristrette ed un muscolo nella sua mascella si contrasse. “Quella ragazzina impicciona,” disse in una voce che era per metà un ringhio. “Caroline. Ha già fissato il suo destino. Se fossi stato qualcun altro, sarei spinto ad avere della pietà per lei. Ma lei va oltre.. oltre…è andata oltre... ogni speranza di salvezza... lei..” Mentre parlava le sue parole rallentarono, ed uno sguardo sorpreso gli oscurò il volto. Stava fissando Elena, sorpreso.
Nuove lacrime- uscite quando la tappezzeria del muro aveva dato modo alla forza dell’espressione di Damon di liberarsi- stavano scorrendo liberamente lungo le sue guance. Le lasciò scendere; ciò placò una ferita nel suo cuore. Se Stefan fosse stato lì, l’avrebbe già abbracciata, asciugando via le lacrime.
Lentamente, molto delicatamente, Damon si avvicinò per asciugarle le lacrime con le sue dita. Prima da un lato, poi dall’altro.
Elena sedeva ancora in estasi, ammaliata dall’oscurità dei suoi occhi e dalle finestre di luce che essi sembravano contenere.
E poi, così lentamente e attentamente, come se stesse riponendo qualche prezioso ma fragile vaso nel suo piedistallo, Damon le si avvicinò ancora e guidò Elena tra le sue braccia.
Elena sentì un momento di angoscia, di disarmante indecisione. Poi seppellì il suo viso nella sua spalla per un istante, e si risollevò, rimandendo con il viso poggiato sulla spalla di Damon.
Soltanto seduti. Soltanto sentendolo accanto a lei. E continuando a piangere lacrime che lui continuò ad asciugare con le sue dita, che la toccavano come ali di farfalla.
Non dissero nulla. Qualunque cosa avessero potuto dire sarebbe stata...troppo poco, e mai abbastanza.
E poi- qualcosa cambiò. Improvvisamente, Damon si fermò, come morto, gelato durante un movimento, guardando alle lacrime di lei sulle sue dita. Di colpo sembrò stupefatto, e portò una delle sue mani alle sue labbra, assaggiando le lacrime.
In qualsiasi modo esse gli sembrassero, lui sembrava non crederci. Portò alle labbra anche l’altra mano. Elena ora lo stava fissando apertamente; avrebbe dovuto essere imbarazzato – ma non lo era. Invece, una miriade di emozioni passarono sul suo volto, troppo velocemente per poter essere colte tutte dagli occhi umani di lei. Ma vide meraviglia, incredulità, stupore, più meraviglia, ed infine un gioioso shock, ed uno sguardo che sembrò dire che lui non credesse più ai propri sensi.
E dopo, Damon rise. Fu una rapida, leggera risata, come se stesse ridendo con se stesso, ma era genuina, anche euforica.
Elena lo fissava. Una volta ancora avrebbe potuto giurare che c’erano lacrime in quegli occhi neri.
Essi catturavano la luce e brillavano dalle pupille. Elena era immobile, profondamente incantata da essi come al solito.
“Damon,” sussurrò Elena, ancora provando a trattenere le lacrime – era accaduto tutto così velocemente – “cosa c’è? Cosa non va?”
“Non c’è niente che non va, è tutto perfetto,” disse lui, ridendo ad alta voce, mentre scuoteva la testa meravigliato verso di lei. “Non dovresti mai provare a prendere in giro un vampiro, Elena. I vampiri hanno molto sensi che mancano agli umani – e alcuni di essi non sappiamo neppure di averli, finchè non ne necessitiamo. Mi ci è voluto parecchio tempo per realizzare quello che so di te. Perché, naturalmente, tutti mi dicevano una cosa, e la mia mente me ne diceva un’altra. Ma l’ho scoperto, alla fine. So cosa sei davvero, Elena.”
Improvvisamente lui avanzò sopra di lei, facendola sdraiare. Quegli occhi neri riempirono l’universo, divennero l’universo di lei. Poteva sentire l’arresa dalle più profonde parti della sua anima.
Ma...
“Conosco il tuo segreto,” sussurrò Damon.
“Dovrei dirtelo? O dovrei solo fare questo?”
E la baciò ancora una volta, un dolce accarezzarsi delle labbra di lei con le sue.

Ma se lui sapeva, pensò lei confusa, e sapeva che lei sapeva che lui sapeva, allora perché...?
A volte, le disse la voce telepatica di Damon, un bacio è solo un bacio...



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Edited by pynguetta - 18/3/2010, 20:24
 
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pynguetta
view post Posted on 5/2/2010, 22:05     +1   -1




Il diario del vampiro - L'ANIMA NERA



Titolo originale: The Vampire Diaries: The return: Shadow Soul
Autore: Lisa J. Smith
Editore: Newton Compton (collana Nuova narrativa Newton)
Genere: romanzo
Sottogenere: Fantasy contemporaneo
Protagonisti: Elena Gilbert
Coprotagonisti: Stefan Salvatore Damon Salvatore
Serie: Saga de "Il Diario del Vampiro"

Seguito da:
- Il Diario del Vampiro: Il Ritorno: Midnight (USA 2010)

Trama:
A Fell's Church le cose non sono mai come sembrano: la verità è sempre ammantata di mistero, e anche le più consolidate certezze possono crollare sotto i colpi dell'amore, della passione e della vendetta. Elena, contesa dai due fratelli vampiri, è tornata dal mondo dei morti con nuovi, incredibili poteri. Stefan è scomparso e adesso Damon, il vampiro malvagio, ha campo libero: ora che la creatura che lo possedeva è stata sconfitta e il fratello non può più frapporsi tra lui ed Elena, sembra che il suo trionfo sia vicino. Ma tutto può cambiare, se anche il più crudele dei vampiri si scopre capace di piangere, e rivela dei sentimenti che non credeva di poter provare... Dubbi che non hanno risposta, normali ragazze che trovano nel loro animo la forza di combattere le battaglie più spaventose, amicizie che confinano pericolosamente con la passione: il bene e il male sono sempre più simili tra loro, e il volto del vero amore, per Elena, è celato da una fitta nebbia.

 
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•Nikit@•
view post Posted on 10/3/2010, 15:53     +1   -1







Trama

A Fell's Church le cose non sono mai come sembrano: la verità è sempre ammantata di mistero, e anche le più consolidate certezze possono crollare sotto i colpi dell'amore, della passione e della vendetta. Elena, contesa dai due fratelli vampiri, è tornata dal mondo dei morti con nuovi, incredibili poteri. Stefan è scomparso e adesso Damon, il vampiro malvagio, ha campo libero: ora che la creatura che lo possedeva è stata sconfitta e il fratello non può più frapporsi tra lui ed Elena, sembra che il suo trionfo sia vicino. Ma tutto può cambiare, se anche il più crudele dei vampiri si scopre capace di piangere, e rivela dei sentimenti che non credeva di poter provare... Dubbi che non hanno risposta, normali ragazze che trovano nel loro animo la forza di combattere le battaglie più spaventose, amicizie che confinano pericolosamente con la passione: il bene e il male sono sempre più simili tra loro, e il volto del vero amore, per Elena, è celato da una fitta nebbia.



Ritornano i brividi, i segreti e i colpi di scena di una saga che ha fatto impazzire milioni di lettori in tutto il mondo

«Ipnotizza il lettore fino all’ultimo capoverso.»
Francesco Fantasia, Il Messaggero

«Lisa Jane Smith brilla nel firmamento del “new gothic”.»
Enzo Di Mauro, Corriere della Sera

«La Signora delle saghe fantasy.»
Laura Pezzino, Vanity Fair

«Una storia intensa, passionale, crudele, che inchioda il lettore.»
Ragazza Moderna

USCITA ANTICIPATA AL 18 MARZO 2010

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† NECRONOMICON †
view post Posted on 23/5/2010, 16:38     +1   -1




ma quindi è uscito? io so fermo al 6 ke poi sarebbe il 5 solo xke lo hanno spezzato in 2
 
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pynguetta
view post Posted on 23/5/2010, 17:44     +1   -1




CITAZIONE († NECRONOMICON † @ 23/5/2010, 17:38)
ma quindi è uscito? io so fermo al 6 ke poi sarebbe il 5 solo xke lo hanno spezzato in 2

si è già uscito ;)
 
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5 replies since 18/5/2009, 09:28   168 views
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