“Oronte est a present un object de clemence;
s’il a cru les conseils d’une aveugle puissance,
il est puni par son sort rigoreux,
et c’est etre innocent que d’etre malheureuse “Parole incise sulla porta di una cella, da un uomo che rassegnato al suo destino, volle dedicare delle rime ad un amico, prima di sparire dal Mondo portandosi nella tomba i Segreti, che lo costrinsero ad indossare una Maschera per il resto della sua Vita.
L'argomento che vorrei proporvi, è forse il più grande Mistero della Storia di Francia, una domanda a cui ancora oggi non si ha potuto dare una Risposta concreta: Chi era l'Uomo dietro la Maschera Di Ferro?
Per Puro CasoNel corso della Storia vi furono diverse supposizioni: un Criminale che ha attentato alla vita del Re, un politico scomodo, un Testimone di intrighi politici contro la Corona di Francia, ma nessuna era tanto interessante, quanto le supposizioni di Voltaire, che s'imbatté nel mistero pressapoco nel 1738; venne rinchiuso in Bastiglia due o tre volte, e lì ebbe occasione di raccogliere informazioni e testimonianze riguardo questo prigioniero mascherato.
Il Caso lo coinvolse talmente tanto da volercisi dedicare per anni, finché un giorno si arrese all'evidenza dei Fatti. Qualunque fosse il segreto che questo Prigioniero nascondeva dietro la sua Maschera, era un Segreto talmente ben custodito da non poter essere svelato.
Così, si limitò ad esporre l'unica supposizione che potesse spiegare un tale anonimato per un prigioniero, ovvero che il Volto celato dalla Maschera non apparteneva ad altri che al fratello gemello del Re "Sole" Luigi XIV.
Supposizione che andrà poi condivisa un secolo più tardi dal famoso scrittore Alexandre Dumas, Autore dei Tre Moschettieri.
Testimonianze E AnnotazioniUna tale possibilità non poteva essere trascurata, e alcuni scritti di Voltaire sembravano provarne la possibilità.
Secondo i suoi scritti, si sa che tutte le cure riguardanti il Prigioniero erano state affidate al Governatore Saint Mars, che si occupava di esaudire ogni suo desiderio, facendolo risedere nelle maggiori comodità possibili; non si sedeva mai in sua presenza a parte in rare occasioni, non gli voltava mai le spalle, e a volte provvedeva anche a servigli il pasto di sua mano.
Si può davvero definire prigionia? Per quanto dorata fosse la sua Gabbia si, Voltaire conferma nelle sue indagini che nonostante i lussi concessi e la disponibilità dello stesso Governatore, quest’ultimo aveva l’indiscutibile ordine di ucciderlo all’istante, nel caso si fosse tolto la maschera in presenza di qualcuno, o se avesse detto o fatto qualcosa che potesse far saltare fuori la Verità.
Secondo le corrispondenze tra Re Luigi XIV, Governatore Saint Mars, e il Ministro Della Guerra Louvois, gli unici uomini a saper dell’esistenza di quest’uomo, è stato appurato che il Prigioniero, non è stato sempre custodito nella Bastiglia, precisamente ha passato buona parte della sua esistenza passando da una prigione ad un altra, sempre scortato nel massimo della segretezza: Fortezza del Pinerolo, poi nel Forte di Exiles, poi nei pressi di Nizza nell’Isola di Santa Margherita, ed infine nella Bastiglia.
Voltaire di questo era all’oscuro, le sue indagini l’hanno indotto a credere che il prigioniero fosse apparso per la prima volta a Santa Margherita, e questo lo fece concentrare sulla ricerca di figure politiche europee scomparse in quel periodo, quando invece, avrebbe dovuto indagare su un altro periodo, ovvero quello in cui venne trasferito nella Fortezza Piemontese del Pinerolo.
Un Testo, in particolare, conferma senza alcun dubbio la Verità, un annotazione di un registro della Bastiglia, scritto da un luogotenente del posto du Junca, persona affabile e ligio al dovere, scrisse le seguenti parole:
“Giovedì 18 settembre alle tre del pomeriggio è arrivato il signore di Saint Mars, nuovo governatore del castello della Bastiglia, proveniente dalle isole di Santa Margherita e Honorat, portando con sé nella sua lettiga un vecchio prigioniero che egli custodiva già a Pinerolo. Questo prigioniero è sempre mascherato e nessuno ne conosce il nome.”Il MisteroSecondo la testimonianza del luogotenente du Junca, si può supporre che questo prigioniero fosse un uomo anziano. Eppure secondo le testimonianze del vecchio medico della Bastiglia, che lo visitò spesso, non gli sembrò affatto una persona anziana, o comunque vicina all’età avanzata.
Il Medico lo descrisse come una Bellissima Figura, seppur molto ambiguo:
"portamento Fiero tipico di chi appartiene alla Nobiltà, pelle un pò scura, prestanza fisica notevole, occhi “magnetici”, suonava spesso la chitarra e oltre a non lamentarsi mai della sua situazione, parlava in modo da non far mai intendere nulla di sé".Poi c’è un altra testimonianza risalente, al suo soggiorno nell’isola di Santa Margherita, nel 1698, lasciata dall’ufficiale Blainvilliers, un cugino dello stesso Saint Mars in servizio sull’isola.
Durante la Notte, la curiosità ebbe la meglio su quest’uomo, che voleva sapere chi fosse il prigioniero di cui il suo superiore e parente, si prendeva tanta cura. Di nascosto spiò il Prigioniero mentre per un attimo si tolse la maschera:
“aveva un volto pallido, la figura alta e ben proporzionata, con le gambe un po’ grosse in basso, i capelli bianchi, anche se non sembrava affatto vecchio”.Non si ha conferma precisa sull’età di questo Prigioniero, a Santa Margherita viene descritto come un uomo di età matura seppur i particolari che lo fanno sembrare di età avanzata, alla Bastiglia, l’ultimo luogo dove trascorse gli ultimi anni della sua vita, viene invece descritto come un Giovane Uomo di notevole prestanza fisica e salute.
E i periodi risalenti alle precedenti prigionie?
Non vi sono annotazioni di avvenimenti straordinari in quei periodi, secondo le corrispondenze tra i Tre che sapevano, a parte un avvenimento che getta ancor più mistero.
Alla fine del soggiorno piemontese, il prigioniero non venne semplicemente trasferito alla fortezza di Exiles, venne prima inscenata la sua Morte, per insufficienza cardiaca e convulsioni, “ufficialmente” è nel Pinerolo che il prigioniero morì.
Ma perché dover inscenare la Morte? Che qualcuno avesse visto più di quanto vide il Luogotenente dell’Isola di Santa Margherita? E’ possibile, dato che dalla fortezza di Exiles, non fu necessario inscenare nulla, anche se i trasferimenti avvenivano sempre nella massima segretezza.
Fine Della PrigioniaUfficialmente, o almeno in molti concordano su questa data, il prigioniero morì durante una Notte del 1703, e venne sepolto sempre in grande segretezza nella parrocchia di Saint Paul, in una bara senza nome.
Tutti coloro che indagarono sul mistero di quest’Uomo, cercarono in ogni parte d’Europa importanti esponenti di Politica scomparsi dalla scena, ma nessuno ha mai tenuto conto che, nonostante il possibile lignaggio reale a cui forse il prigioniero apparteneva, forse la sua identità e i segreti che proteggeva, erano importanti solo e unicamente per il Re Luigi XIV.
Nelle corrispondenze, il Re non fa segreto di come desiderasse mantenere segreta l’esistenza di quest’Uomo, conoscerne i Segreti, o saper della sua morte nel caso in cui la sua sicurezza fosse compromessa. Magari sperava che il Tempo gli concedesse una simile Vittoria.
Ma Il Prigioniero morì prima del Re Sole, senza mai svelare nulla, lasciando nel Mondo come unica traccia del suo Vissuto la Domanda: “Chi era l’Uomo dietro la Maschera Di Ferro?”
Curiosità- Saint Mars ha prestato servizio come Moschettiere, prima di diventare Governatore; ricordato come un uomo ligio al dovere con poche ambizioni, era uno dei fraterni amici del Moschettiere, da cui Alexandre Dumas prenderà spunto per il suo D’Artagnan. Che Saint Mars fosse uno degli uomini, da cui lo scrittore prese spunto per Porthos, Aramìs o Athos? E’ Possibile;
- Ogni volta che il Prigioniero veniva spostato, per assicurarne il completo anonimato, sicurezza e l’impossibilità di evasione, prima di essere trasferito, venivano sempre attuate delle vere e proprie ristrutturazioni delle Prigioni. I fondi spesi, comprendevano una grande cifra, ma sommandoli al pagamento del governatore per il servizio, le spese per mantenere segrete tutte le operazioni riguardanti il Prigioniero e il lusso nel quale viveva la sua prigionia, usciva fuori un inestimabile fortuna;
- Il prigioniero risiedeva sempre in celle molto spaziose, con una finestra a tripla inferriata, con tre porte d’accesso, sorvegliate giorno e notte, senza sosta. Un Esempio è questa foto, scattata nella cella di Santa Margherita:
Edited by Hidan W.K. - 24/7/2017, 12:26