La mia vita in un testo

E cosi mi svegliai anche quella mattina sebbene nei miei sogni avessi sperato di non svegliarmi più; mi rigirai più volte con tutta l'intenzione di non alzarmi affatto ma sapendo bene che ciò sarebbe stato inevitabile.
Dopo dieci minuti, infatti, mia madre balzò in camera e, avvicinandosi alla letto a passo di marcia, si mise a urlare e non smise finché non rotolai giù letto dicendole che sarei subito andato a vestirmi e imprecando fra me e me.
Arrivando in sala, andai direttamente al ripiano dove tenevo il mio zaino, già pronto per la scuola, e mi ritrovai davanti a un anello dorato... La fede di mio padre... <papa? Perchè non indossi la fede?> chiesi a mio padre; ero stupito perché non l'avevo mai visto senza <è meglio che mi abitui a non portarla più> mi rispose.
Quella semplice frase mi ghiacciò il sangue nelle vene.
Quella mattina mi precipitai fuori casa senza nemmeno aver fatto colazione.

Già... Era solo per raccontare qualcosa di me...
Nella mia famiglia sono tutti matti ma non mi lamento: c'è gente messa molto peggio di me

Eh già...

Principalmente suono il piano: suonare mi aiuta molto perche perdo me stesso nelle note, cosi non penso ai miei.
Oppure semplicemente mi siedo e rifletto guardando nel vuoto; penso alla mia situazione e giugno alle conclusioni più logiche come appunto: "qualcuno se la passa peggio di te, deprimerti o essere triste non ti aiuterà"
Oppure ancora mi perdo nei miei allenamenti che partono come lotta e finiscono con l'arrampicata, cosi mi concentro su altro

Non mi arrendo mai! Anzi, aiuto gli altri in difficoltà a uscirne