I Vampiri - Gli Immortali!

Red Blood •rosso sangue•, «1º capitolo»

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Nera.
view post Posted on 12/3/2017, 13:55     +1   -1




Caro diario..
Ecco la mia storia..

Come tutti i venerdì pomeriggio, dovetti andare dal mio psicologo.
Era un'uomo che metteva i brividi; non per la sua bruttezza o per la sua bellezza, ma proprio la sua presenza, la sua voce, mettevano i brividi.

Mi alzai dal divano con l'intento di uscire ed andare un po' al parco, ma nulla da fare mia madre subito interruppe i miei piani.
«Eline sai dove devi andare..» disse lavando i piatti; posai la mia mano destra sulla mia fronte, mi ero scordata in effetti di dover andare dal sig. Hillston. Sbuffai leggermente ed annuii «ci vediamo tra un'ora mamma..» dissi indossando la mia giacchetta di pelle finta nera; uscii di casa e iniziai a camminare verso la fermata del pullman, era parecchio lontano, così prendevo il pullman. Una volta arrivato salii e timbrai il biglietto sospirando, andai a sedermi all'ultimo posto in fondo e decisi di ascoltare la musica con le cuffiette durante il tragitto. Inserii le cuffiette nel telefono e azionai la musica, chiudendo gli occhi e appoggiando la testa al finestrino.

Dopo 40 minuti il pullman si fermò davanti alla dimora del mio psicologo; sospirai e scesi guardando l'enorme portone in legno scuro. Suonai al campanello che sentii rimbombare in tutta la dimora come al solito. Mi venne ad aprire Mary, anche lei mette i brividi, perché è davvero strana, sembra un robot accidenti! Ha gli occhi sempre fermi e ha movimenti lenti.

Sorrisi leggermente ed entrai nell'enorme ingresso principale dove, infondo al corridoio, potei notare come al solito lo psicologo seduto sulla sua enorme scrivania in legno scuro -come il resto dei mobili di tutta la dimora, o almeno delle stanze che intravedevo percorrendo il solito corridoio-. Sospirai ed iniziai a camminare con passo normale e guardando i quadri appesi alle due mura laterali del corridoio di un bordeaux intenso.
«ti piacciono?» mi chiese il sig. Hillston invadendo i miei pensieri, lo guardai di scatto una volta entrata nel suo ufficio ed annuii «si, sono belli» dissi sdraiandomi sul solito divanetto. Lo psicologo si alzò con la sua solita calma e si sedette sulla poltrona ai piedi del divanetto «molte persone li possono trovare inquietanti..» disse prendendo carta e penna ed abbassando i suoi occhiali, un modello antico. «beh, sono particolari, come il resto di questi mobili, come il resto di questa dimora e l'aria che la circonda» dissi sospirando e guardandomi intorno. L'ufficio era dello stesso colore delle mura della dimora e del corridoio, un bordeaux che però metteva davvero molta tranquillità. «anche tu sei particolare allora Eline..» disse guardandomi, lo guardai aggrottando le sopracciglia «no, sono semplicemente una ragazza che la pensa diversamente dagli altri..» risposi guardandolo «si, ma sei particolare proprio per questo. Quei quadri ritraggono persone della mia famiglia e dei miei antenati, molte di quelle persone hanno vissuto in questa dimora parecchi anni fa» disse lui guardandomi, lo guardai aggrottando ancora di più le sopracciglia «non capisco, questa casa è qui da più di un secolo?» chiesi confusa «da quasi un millennio Eline..» rispose alzandosi e mi fece cenno con la testa di seguirlo, mi alzai e lo seguii mentre con calma percorremmo il corridoio osservando i quadri -o meglio i ritratti- degli antenati del sig. Hillston. «lei era la prima donna che visse in questa dimora Eline» disse mentre senza accorgermene, eravamo già all'ingresso; mi avvicinai al ritratto per leggerne una didascalia che era scritta in un corsivo antico «Katherine Hillston 1200 ~ ; manca la data della morte sig. Hillston» dissi facendoglielo notare «oh beh, vedi Eline, noi non amiamo mettere le date delle morti dei nostri antenati, ne le nostre, ci piace pensare che sono ancora vivi, che siamo ancora vivi..» mormorò guardando il ritratto a fianco quello di Katherine, erano distanziati circa 2 cm. «lui è il marito di Katherine, Nicolas Hillston» disse, così guardai anche lì la didascalia e vidi la data di nascita: 1985. «vieni, adesso torniamo indietro e se ti va leggi le didascalie, si parte dal primo e si arriva all'ultimo che è, come spero tu abbia notato, all'ingresso del mio ufficio..» disse ed iniziammo a camminare lenti per via del mio interesse verso le didascalie. «questi sono i figli di Katherine e Nicolas» disse guardandomi mentre leggevo «James Hillston e Irina Hillston, 1224 e 1226» lessi ricominciando a camminare «si, Irina era la più piccola dei due..» mi fermai e guardai altri quattro ritratti, a coppia tra maschio e femmina «Irina e Danail Petrova, hanno avuto un figlio ed una figlia, Pavel e Katherine, entrambi nati nel 1250» dissi e lo guardai «ha chiamato sua figlia come sua madre» sorrisi leggermente, mi piaceva quel nome e lo trovai un atto davvero notevole, pochi ormai lo fanno «si, Irina teneva molto a sua madre.. soprattutto dopo la sua morte.» disse con tono fermo guardando dritto avanti a se. Decisi di non fare domande così guardai un ritratto «questo è il figlio di James, Ilia Hillston nato nel 1248 da Charlotte Forbes» dissi ricominciando a camminare «Elizabeth Petrova, figlia di Katherine Petrova, Petrova?» chiesi guardandolo «si poteva già scegliere di dare il cognome della madre?» chiesi confusa «no, ma il padre di Elizabeth se ne andò alla notizia dell'attesa della bambina..» disse sospirando, lo guardai tristemente ed annuii «oh okay..» dissi e ricominciai a leggere «Plamen, figlio di Ilia e Sharon DePatrias, nato il 1268» dissi e lessi la didascalia di un'altro ritratto «Isobel Petrova, figlia di Elizabeth e Elija Jensen nata nel..» non vidi ne la data di nascita ne quella di morte «non c'è nessuna data..» dissi e guardai i quadri seguenti «1756-2017?» chiesi confusa «e gli altri? Che hanno fatto i Petrova, i Jensen e gli Hillston?» chiesi confusa «non hanno vissuto più qui per un po', problemi con gli abitanti del villaggio..» spiegò sorridendo leggermente «oh, okay..» dissi e ricominciai a leggere «Isobel Petrova e Kiril Pedersen, ebbero una figlia, Eline Petrova 1756» sorrisi leggermente «Eline, si chiamava come me» dissi e poi aggrottai le sopracciglia «Isobel Petrova?» chiesi confusa «come è possibile?» chiesi «non è lei eh, è una pronipote probabilmente» disse scrollando le spalle «da qui in poi va avanti la dinastia Petrova, ma poi appaiono di nuovo persone con il cognome Hillston, ad esempio Jhon Hillston, fino ad arrivare a lei Jasper Hillston e suo figlio Stefan, suo figlio?» chiesi guardandolo «non pensavo avesse un figlio..» dissi «si, anche una figlia, ma non è cono noi, è con la madre non so dove» disse entrando in ufficio «come si chiama sua figlia?» chiesi sedendomi sulla sedia davanti alla sua scrivania «Rebechka Petrova..» disse scrivendo su un foglio «Petrova? Ma lei di cognome fa Hillston..» dissi non capendo «Rebechka è figlia mia e di una discendente dei Petrova, quindi una mia lontana ma lontana parente, c'è solo un briciolo di parentela» mi spiegò «d'accordo e sua moglie?» chiesi «Svetlana Petrova, adesso però parliamo di te, allora? Cosa ti turba?»
Lo guardai e sospirai alzandomi e sdraiandomi sul lettino

«faccio sogni che sembrano ricordi, ricordi che non mi appartengono. Io non li ho vissuti..»
 
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view post Posted on 12/3/2017, 15:37     +1   -1
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Beh... Wow
Eline... Mi sembra un nome francese, bello!
Nicolas Hillston, avevi chiesto di lui in un post, alla fine hai scoperto chi è?
 
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Nera.
view post Posted on 12/3/2017, 19:41     +1   -1




CITAZIONE (Nessunoo @ 12/3/2017, 15:37) 
Beh... Wow
Eline... Mi sembra un nome francese, bello!
Nicolas Hillston, avevi chiesto di lui in un post, alla fine hai scoperto chi è?

No, ma in base a quello che mi è stato detto, pensavo sarebbe stato bello inserirlo..
 
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2 replies since 12/3/2017, 13:55   51 views
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