Peccato. Mi faceva piacere parlare con te. Ma evidentemente il Lupo Cattivo sono diventato io. Mi dispiace che la tua opinione di me sia rimasta la stessa, nonostante tutto questo tempo.
Anzi, non so nemmeno quale sia. Forse quella di un ragazzino che ti correva dietro senza accettare nulla, rimanendo fermo sui propri passi senza pensare a nulla. Non che tu abbia aiutato.
Ma non vi è da biasimarti, hai fatto le tue scelte, non sono nessuno per porti dei divieti. Nonostante ciò, sono la persona che ti vuole più bene al mondo, ne sono certo. E certo di questo posso confessare che la strada presa era quella più dolorosa. Non pensare a me, ormai di ferite ne ho talmente tante da aver perso quasi tutto il mio Io. Penso a te. A te che ti sei presa gli schiaffi da una persona mentre dall'altra parte della porta avevi un abbraccio dedicato solo a te, solo alle tue paure, ai tuoi momenti di tristezza, solitudine o ai rammarichi. Due tenere braccia con il tuo nome scritto, capaci di diventare un castello a tuo comando per farti sentire sicura.
Il dispiacere è il non essere riuscito a far vedere tutto quel buono che era solo per te. L'affetto e i sentimenti più profondi rivolti a un'unica persona: tu.
Il sapere ora di non sentirti al mio fianco riempie il mio mondo di buio, sentendo freddo anche nelle giornate più calde, un buio che ti avvolge come una mantella di fumo, lasciando dietro di sé nient'altro che cenere.
Mi dispiace non poterti più parlare, rallegrava qualsiasi giorno.
Mi dispiace non ci sia più nulla da poter fare. Mi fa sentire impotente, una sensazione che davvero mi annienta.
Mi dispiace non poterti nemmeno dire queste parole. Paura ? Forse. O forse come sempre è per non disturbare.
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