I Vampiri - Gli Immortali!

Dracula a Napoli? Spunta il "Codice", nella Cappella Turbolo di Santa Maria La Nova

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view post Posted on 6/5/2018, 14:26     +1   +1   -1
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Al Concerto dell'Epifania, giunto alla 13/a edizione, è collegata l'iniziativa "Restaura la Nova", una raccolta fondi destinata al restauro di un affresco - un'incisione - della Chiesa di Santa Maria La Nova. Proprio laddove mesi di studi hanno aggiunto sempre più particolari alla fantomatica tomba di Dracula: ad esempio, il fatto che il marmo interno emanasse un calore sovrannaturale, oppure una misteriosa epigrafe scritta in una lingua intraducibile ed incomprensibile, quasi fosse un messaggio in codice. A sostenerlo non sono ragazzini sognatori, fanatici, esaltati, bensì serissimi studiosi dell’Università di Tallinn in Estonia.
Essi affermano anche di avere già in mano i documenti che provano la verità, così hanno avviato una campagna di ricerche sul territorio. "Il Mattino" un paio di anni fa, in tal proposito, aveva già raccontato la storia proposta da questi studiosi: «Nel 1476 il conte Vlad Tepes Dracula, che appartiene all’ordine del Dragone come il re di Napoli Ferrante D’Aragona, scompare durante una battaglia contro i turchi e viene dato per morto – spiega lo studioso Raffaello Glinni – una delle sue figlie, Maria, all’età di sette anni viene adottata da una donna napoletana e condotta nel regno di Napoli. Qui in seguito sposa un nobile napoletano della famiglia Ferrillo. La coppia ottiene in ”regalo” i territori di Acerenza in Basilicata ma è legata a Napoli tanto che, alla morte, i coniugi vengono seppelliti a Napoli».
La svolta arrivò quando la studentessa Erika Stella nel 2014 per la sua tesi di laurea si inoltra nel chiostro di Santa Maria La Nova, scatta una foto che le sembra «strana», decide di andare a fondo e coinvolge via mail gli studiosi, anche quelli estoni già citati, che guardano l’immagine e restano sconvolti. Dopo aver cercato a lungo quella traccia, eccola arrivare per mano di una giovane: secondo gli studiosi fu la conferma di due ipotesi: 1) il conte Dracula non morì in battaglia ma venne fatto prigioniero dai turchi; 2) la figlia Maria riscattò il papà prigioniero e lo portò in Italia. Alla morte lo fece seppellire a Napoli. Il marmo, che appartiene alla tomba di Ferrillo, il «genero» di Dracula, è denso di riferimenti che non apparterrebbero alle spoglie dell’uomo che dovrebbe essere lì dentro.
Qui sembrano concretizzarsi gli indizi, come spiega lo studioso Glinni: «Guardate i bassorilievi la rappresentazione è lampante. Ricordate che il conte si chiamava Dracula Tepes: vedete che qui c’è la rappresentazione di un drago, Dracula appunto, e ci sono due simboli di matrice egizia mai visti su una tomba europea. Si tratta di due sfingi contrapposte che rappresentano il nome della città di Tebe che gli egiziani chiamavano Tepes. In quei simboli c’è ”scritto” Dracula Tepes, il nome del conte. C’è bisogno di altre conferme?»
Il testo dell'iscrizione è scritto in un linguaggio non del tutto conosciuto. Pensando di trovarsi di fronte ad una incisione di matrice balcanica, Giuseppe Reale ha chiesto sostegno ai docenti dell’università Orientale di Napoli. Si sa cosa «non è», ma non è ancora chiaro di quale lingua si tratti. Spiegano per ora in via informale dall’Orientale, in attesa di redigere un documento ufficiale: «Non si tratta di nessun alfabeto tra quelli più conosciuti dell’area balcanica, né di aree limitrofe. Si stanno consultando altri esperti in materia di lingue antiche. Non si tratta di alfabeto slavo, né glagolitico croato angolare, né glagolitico bulgaro-macedone rotondo, neanche cirillico. Sicuramente non è greco antico o greco bizantino, non è samaritano, né ebraico, armeno, giorgiano, né gotico di Ulfila. Si possono rintracciare alcuni caratteri latini, altri greci, alcuni dal copto e dall’etiopico, ma essi tuttavia non sembrano portare a comprendere nemmeno parzialmente il contenuto dell’iscrizione. Tra i vari caratteri però sembra abbastanza chiara la lettura di almeno una parola completa: “VLAD”.
Dal restauro si potrebbe, appunto, scoprire qualcosa in più perché il consolidamento e la pulitura dell'affresco consentirebbero di decodificare l'intera scritta e verificare, di conseguenza, se l'iscrizione rappresenta un tassello del legame tra Napoli e il conte Dracula. "In molti conoscono questa iscrizione - dice Giuseppe Reale, presidente dell'Associazione "Oltre il Chiostro" - Noi l'abbiamo ribattezzato Codice Dracula".
A mistero, però, si aggiunge altro mistero.
Un team di studiosi guidati dal prof. Giuseppe Reale esaminava con un’apparecchiatura ai raggi infrarossi il sarcofago e le aree circostanti ed al suo interno hanno effettuato un esame della tomba. Dai primi rilievi è emerso un particolare molto singolare, ma sul quale nessuno degli esperti ha voluto dare per ora un giudizio. La termocamera, che doveva servire a rivelare eventuali sezioni di vuoto dietro al marmo, che avrebbero dato l’esatta posizione della sepoltura, ha invece restituito un particolare incredibile. C’è un marmo che, inspiegabilmente, emana un fortissimo calore: si tratta di una piccolissima porzione del monumento funebre. «Ma, per quanto emozionante, questo dato non ha nessuna rilevanza scientifica, per ora», puntualizza l’ing. Sansivero che ha effettuato l’esame “sono normali differenze di trattenimento del calore da parte dei diversi materiali da cui la tomba è composta.”
I nuovi studi, ancora in corso, hanno svelato che la croce che sovrasta la tomba, che all’apparenza sembra una normale croce cristiana, è in realtà una croce del diavolo, un sigillo di Satana, come confermala storica Laura Miriello. Grazie ad una microcamera infilata in una crepa hanno potuto visionare anche le incisione interne del marmo ed anche li hanno scovato inquietanti particolari: fra i simboli incisi c’era un teschio trafitto da una croce.
Poco più avanti c’è un’altra incisione, realizzata alla perfezione: è una serie di cerchi concentrici, come l’antica rappresentazione del Cosmo e sul bordo esterno ci sono i numeri esoterici dei pitagorici: 1, 2, 3, 4, 10.
Nessuno di questi simboli, di cui non si riesce ancora a trovare un filo conduttore, conferma la possibilità che il conte sia stato seppellito a Napoli, soprattutto perché manca la prova più importante: il corpo di Vlad III. Tuttavia, c’è da rilevare un'altra strana coincidenza: il padre di Bram Stoker, scrittore irlandese che generò la leggenda di Dracula, passò gran parte della sua vita a Napoli, frequentando gli ambienti massonici e culturali della nobiltà partenopea.
“Ogni dettaglio di questa simbologia merita di essere approfondito – spiega la stessa Miriello sul Mattino – attualmente non esiste una spiegazione logica per questa sequenza di incisioni. Sarà necessario uno studio lungo e attento prima di dare risposte a questo mistero nascosto dietro quel marmo”.
Quei segni esoterici e demoniaci dentro una tomba in una chiesa francescana, nel cuore di Napoli, ci sono. E forse hanno una storia da raccontare.
«Ce la faremo», promette.



FONTI
www.oltreilchiostro.org/pdf/didatti...i%20Dracula.pdf
www.oltreilchiostro.org/index.php?o...mid=775&lang=it
www.vesuviolive.it/vesuvio-e-dintor...ago-napoletano/
http://avvocata.napolitoday.it/avvocata/co...maria-nova.html
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/0...vlad-185725014/
https://vivicentro.it/regioni/sud/terza-pa...-dei-cittadini/
www.blitzquotidiano.it/cronaca-ita...napoli-2340662/
http://cosedinapoli.com/itinerari/il-sepol...acula-a-napoli/
http://rominamalizia.altervista.org/napoli...-conte-dracula/
www.leggo.it/news/italia/dracula_n...na-1402756.html
https://you-ng.it/archivio/2015/05/21/drac...e-il-dibattito/
 
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view post Posted on 6/5/2018, 15:11     +1   -1
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Davvero incredibile..!
Potrebbe portare ad uno sconvolgimento alla mitologia esoterica e alla storia.
Chissà se con il ritrovamento della salma davvero ci fosse una corrispondenza con Vlad III, e chissà in quel caso le analisi sul corpo cosa tireranno fuori !
Vampiro, o semplice leggenda..?
 
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1 replies since 6/5/2018, 14:26   58 views
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