CITAZIONE
Riconosco gli alberi come mio rifugio, come mia fortezza.
Ogni volta che piango sono loro ad asciugare le mie lacrime con il lieve tocco del cuore.
I loro tronchi sono il mio appoggio quando sono stanca, la loro linfa è il simbolo del continuo fluire del rinnovamento, su me e la mia pelle.
Sono la mia capanna dell'anima, dove mi rifugio ogni volta che la pioggia cade troppo forte e il vento porta via le foglie dal sentiero.
Questo è quello che sento di più..
E tutto il resto ve lo posso confermare ^^
Questo è il nostro Credo:
il Credo delle Streghe Ascoltate ora le parole delle streghe,
i segreti che nella notte abbiamo nascosto,
quando il tempo era il sentiero del destino,
che ora ci porta nella luce al nostro posto.
Misteriosa acqua e misterioso fuoco,
la terra e l’aria in direzioni infinite,
che conosciamo nella loro segreta natura,
da essi bramiamo e prendiamo coraggio e quiete.
Il passare dell’inverno e della primavera,
la nascita e la rinascita di tutta la natura,
noi lo condividiamo con la vita universale,
gioiamo nel magico anello senza paura.
Quattro volte all'anno il Grande Sabbat
ritorna, e le streghe sono viste allora
alla Vigilia di Maggio e all’antico Halloween,
danzando a Lammas e alla Candelora.
Quando giorno e notte sono uguali,
quando il sole è più alto e più basso all’orizzonte,
i quattro Sabba Minori sono celebrati
e di nuovo le streghe si ritrovano contente.
Tredici lune d’argento in un anno
per tredici volte alla Congrega si fa ritorno,
tredici volte all’Esbat siate felici,
per ciascun anno fiorente e un giorno.
Il potere era passato attraverso le ere,
ogni volta attraverso la donna e l’uomo tramandato,
ogni secolo all’altro secolo,
prima che il tempo fosse cominciato.
Quando il magico circolo è disegnato,
dalla spada o dall’athamè di potere,
la sua area tra due mondi giace
nella terra delle ombre per quelle ore.
Questo mondo non ha leggi che tu conosca,
e il mondo dell’Oltre nulla dirà,
i più antichi tra gli dei sono là invocati,
la Grande Opera magica si compirà.
Due sono le magiche colonne,
che alle porte del tempio sono erette,
e due i poteri della natura,
le forme e le forze divine e perfette.
Il buio e la luce in successione,
gli opposti ciascuno all’altro senza tormento,
svelati come un Dio e una Dea,
di questo i nostri avi facevano insegnamento.
Di notte è il selvaggio corridore del vento,
il Dio con le Corna, delle ombre signore,
di giorno Egli è il Re dei boschi,
delle verdi radure l’abitatore.
Lei è giovane o vecchia come le piace,
naviga nella sua barca le nuvole squarciate,
la splendente argentea signora della notte,
la vecchia rugosa che intesse nell’oscurità parole incantate.
Il Signore e la Signora della magia,
nel profondo della mente sembrano dimorare,
immortali e sempre rinnovati,
con il potere di liberare o legare.
Allora brindate con il buon vino degli antichi Dei,
e danzate e fate l’amore con la loro benedizione,
finché la bella terra di Elphane possa accoglierci,
in pace alla fine delle nostre ore.
E fai ciò che vuoi sia la sfida,
così nell’amore che non danneggia nessuno sia compiuto ogni atto,
perché questo è l’unico comandamento,
per la magia degli Antichi, così sia fatto!
Di otto parole la Regola delle Streghe per noi:
se non danneggia nessuno, fa cio’ che vuoi.