Armand il vampiro Armand il vampiro è il sesto libro delle Cronache dei vampiri scritte da Anne Rice.
Trama Mentre Lestat è ancora immerso nel coma in cui è caduto alla fine di "Memnoch il diavolo", si radunano intorno a lui il popolo dei vampiri e i suoi amici, "i figli dei millenni". È in questa occasione che il vampiro David Talbot chiede ad Armand (apparso per la prima volta nel romanzo "Intervista col vampiro") di narrargli la sua storia.
Nato nel XV secolo da qualche parte nell'Europa orientale nei pressi di Kiev, Armand (allora chiamato Andrei), era un pittore di icone in un monastero. Fu strappato con la forza dalla sua vita di preghiera e devozione da una banda di trafficanti di schiavi; portato prima a Costantinopoli e successivamente a Venezia, era obbligato a prostituirsi in un bordello. Poco dopo il suo arrivo in città, Andrei venne "acquistato" dal vampiro Marius, che cambiò il suo nome in Amadeo.
A Venezia Marius viveva una vita stravagante, tipica di ogni pittore rinascimentale, ospitando nella sua villa molti giovani ragazzi, suoi apprendisti. Marius provvedeva alla loro istruzione, ai loro bisogni in fatto di cibo e vestiti e a trovargli un lavoro prestigioso una volta raggiunta l'età adulta.
Vivendo a stretto contatto la relazione fra Marius ed Amadeo diventò più stretta, fino a sfociare in una relazione amorosa: Amadeo dormiva nel letto di Marius, aveva diritto a più privilegi rispetto agli altri ragazzi e in poco tempo diventò per loro una sorta di capo. Quando Amadeo raggiunse i 15 anni, Marius iniziò ad occuparsi della sua educazione sessuale, inviandolo a passare diversi giorni in bordelli lussuosi, in compagnia sia femminile sia maschile, gustando il piacere e studiando le differenze fra avere un rapporto sessuale con una donna o con un uomo.
Quando Marius svelò la sua vera natura al ragazzo, lui iniziò subito a chiedere con insistenza di essere trasformato; Marius invece desiderava essere certo che Amadeo capisse cosa volessee dire essere immortale in ogni sfacettatura, e per questo gli permise di seguirlo mentre andava a caccia. Marius insistette su fatto di nutrirsi solo di criminali e, come esempio, uccise un gruppo di uomini che ricattava Bianca, una donna veneziana conosciuta per gli interessanti incontri culturali che si svolgevano nel suo salotto, a cui ogni tanto prendeva parte anche Marius.
Amadeo, infuriato con Marius che continuava a negargli il Dono oscuro, iniziò a frequentare Lord Harlech, nobiluomo inglese che finì per innamorarsi di lui. Amadeo non ricambiava il sentimento ed è per questo motivo che un giorno l'inglese irruppe nella villa di Marius uccideno due ragazzi e sfidando Amadeo a duello. Amadeo uccise Lord Harlech, ma rimase ferito da una spada avvelenata. Le condizioni del ragazzo si aggravarono e in pochi giorni fu colto da febbre alta e deliri. Marius era all'oscuro di tutto, in quanto lontano per accudire Coloro-che-devono-essere-conservati, e quando tornò trovò Amadeo in punto di morte. Fu in questo momento che decide di trasformarlo in vampiro pur di non perderlo.
Marius si occupò di formare il giovane, sia come vampiro sia come artista, non gli permise di abbandonare l'arte e gli mise a disposizione una bara nei sotterranei, affianco alla sua. La trasformazione per Amadeo fu abbastanza semplice, l'unico combiamento sconvolgente fu il continuo ritornare della sua mente ai tempi della sua infanzia. Riuscì a convincere Marius a tornare in Russia, dove ritrovò la sua scuola e la sua casa. Incontrò anche i suoi genitori, che lo credevano morto (essendo un vampiro l'apparenza è quello di un essere vivo, anche se il suo cuore non batte), ma li lasciò subito dopo consegnado loro soldi e gioielli perché potessero vivere una vita serena.
Ritornati a Venezia la vita di Amadeo subì un cambiamento profondo e traumatico; una notte il vampiro Santino e la sua banda, i "Figli della notte", entrarono nella casa di Marius bruciandola e rapendo tutti i ragazzi; Marius stesso fu dato alle fiamme. Amadeo fu l'unico a sopravvivere, mentre tutti gli altri furono bruciati vivi o, peggio, gli furono dati in pasto dopo mesi di prigionia e digiuno forzato. Santino educò Amadeo alle regole del suo gruppo.
Poco tempo dopo, Amadeo si trasferì a Parigi, dove cambiò il suo nome in Armand e fondò il gruppo di vampiri presso il Cimetière des Innocents dove Lestat li avrebbe conosciuti anni dopo, nel Teatro dei vampiri.
Armand dà a David la sua versione su molti fatti narrati da Luis in "Intervista col vampiro": la fine del Teatro dei vampiri e il tempo che loro due passarono assieme. Parla anche dei sentimenti che lui prova verso gli altri vampiri citati negli altri romanzi e parla anche di Bianca, la donna di Venezia, che lui ha rivisto nel XVIII secolo di sfuggita. È in "Il vampiro Marius" che abbiamo la conferma che l'anziano vampiro trasformò la ragazza affinché lo curasse dalle bruciature riportate durante l'attacco di Santino.
Nell'ultima parte del libro Armand racconta cosa gli è successo dopo la fine del romanzo "Memnoch il diavolo". Dopo essersi esposto alla luce del sole non è morto, per ragioni anche a lui sconosciute, ma è caduto su un tetto in un luogo riparato dalla luce dove rimase per molti giorni, ferito e incapace di compiere qualsiasi movimento. Mentre era in quello stato intrecciò un contatto mentale con due ragazzi che vivevano nell'appartamento vicino: Benji e Sybelle. Il contatto fra loro era tenuto assieme dal continuo suono del pianoforte di Sybelle. Più le sue condizioni miglioravano più il contatto diventava forte e alla fine Armand riuscì a portare i ragazzi nel suo rifugio. I due all'inizio lo scambiarono per un angelo e quando Armand gli rivelò di essere un vampiro non ci fu nessuno stupore da parte loro. In quel periodo furono i ragazzi a procuragli il sangue dato che lui era ancoa troppo debole per cacciare.
I due ragazzi erano diventati come i suoi figli, avevano una relazione simile a quella che esisteva fra lui e Marius secoli prima. Armand aveva deciso di portarli con sé durante la visita a Lestat, affidandoli a Marius affinché nessuno facesse loro del male; ma quando raggiunse l'anziano nella sua casa scoprì che proprio lui aveva trasformato Benji e Sybelle in due vampiri. Armand era furioso, ma Marius gli spiegò che aveva deciso di dare lui il Dono oscuro ai ragazzi in modo che la rabbia, che inevitabilmente nasce nei vampiri verso il loro creatore, ricadesse su di lui e non su Armand, che poteva così continuare ad essere il loro "angelo".
Nelle ultime pagine del libro Sybelle suona l'Appassionata di Beethoven al piano, svegliando Lestat che si reca a casa di Marius chiedendole di continuare a suonare.
Per il resto volevo essere colei che metteva fine alla vita del ratto Santino 
.Per il resto non sò avrei solo voluto un ricongiungimento più narrato con Marius.Anche se la fine del libro mette in luce che in effetti Armand vorebbe ma come sempre l'orgoglio fa da padrone, e questo sia per Marius sia per Armand.
